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Giovedì 10 OTTOBRE 2019
Manovre salvavita. A Verona convegno Cri-Italian Resuscitation Council
L’evento sarà un’occasione per riflettere sulla necessità di diffondere la cultura delle manovre salvavita ma anche per aggiornarsi sulle nuove proposte legislative, la salvaguardia del soccorritore, la funzionalità del sistema emergenza, la storia della scienza della rianimazione, il presente e il futuro del settore.
Saper compiere una manovra di disostruzione delle vie aree nei bambini o negli adulti o una manovra di primo intervento in caso di arresto cardiaco è fondamentale per salvare vite. Di questo si parlerà nel corso del congresso in programma l’11 e 12 ottobre a Verona con gli esperti della Croce Rossa Italiana e dell’Italian Resuscitation Council. “Essere efficaci nella formazione per salvare vite”, questo il titolo del Convegno che sarà inaugurato dal Consigliere Nazionale CRI, Massimo Nisi e dal Presidente IRC, Andrea Scapigliati.
Nella “due giorni” l’evento sarà arricchito dalla partecipazione degli esperti del settore, di rilevanza nazionale e internazionale, e saranno affrontate diverse tematiche, quali le nuove proposte legislative, la salvaguardia del soccorritore, la funzionalità del sistema emergenza, la storia della scienza della rianimazione, il presente e il futuro del settore.
“Invitiamo tutti, a partire da tutti i Volontari, a partecipare a questo convegno di aggiornamento degli istruttori e formatori che contribuiscono, ogni giorno, alla diffusione della cultura delle Manovre Salvavita”, è’ l’invito che viene da Jacopo Pagani, Delegato Tecnico Nazionale Obiettivo Salute CRI.
“L'iniziativa quest'anno è arricchita da un nutrito gruppo di autorevoli esperti e realizzata, per la prima volta, in collaborazione con l’Italian Resuscitation Council, una delle più prestigiose società scientifiche Italiane che riunisce i maggiori esperti nell'ambito della rianimazione cardiopolmonare. Riteniamo che la sinergia tra questa illustre comunità scientifica e la Croce Rossa Italiana, che vanta una forza formativa di otre 160 mila volontari e più di 5000 istruttori presenti nelle 1445 sedi nazionali, possa essere funzionale a diffondere in maniera incisiva e capillare la cultura della Rianimazione Cardiopolmonare e che, conseguentemente, possa contribuire a salvare più vite”, conclude Pagani.
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