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Martedì 08 OTTOBRE 2019
Accantonamenti. Conte: “Non vogliamo svantaggiare la Sardegna, ma dobbiamo tenere conto della contabilità pubblica”
In ballo, nella vertenza tra Regione e Stato, ci sono 285 milioni per il 2018, di cui 244.646.400 destinati alla copertura del disavanzo sanitario. Il tema affrontato nel corso della visita di Conte a Cagliari. Solinas: “Per noi è vitale riuscire a risolvere la questione, la Sardegna vanta dei crediti nei confronti dello Stato, abbiamo convenuto per definire linee di azione condivise e ci rivedremo molto presto per trovare le soluzioni". Nel pomeriggio il premier ha incontrato l’obi Carbonia-Iglesias. Lebiu: “Il Presidente ci ha comunicato che lavorerà alla redazione del Codice unico delle Disabilità”
“Non vogliamo svantaggiare la Sardegna per le sue legittime pretese economiche ma dobbiamo anche tener conto dei vincoli di contabilità pubblica e troveremo una soluzione compromissoria che confido sarà soddisfacente per entrambi”. Cosi' il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti in occasione della sua visita in Sardegna, lo scorso 2 ottobre, ha riferito del confronto avuto con il governatore Christian Solinas in merito alla vertenza accantonamenti, , cioè i contributi che le regioni devono versare per il ripianamento del debito pubblico.
In ballo ci sono 285 milioni per il 2018, di cui 244.646.400 destinati alla copertura del disavanzo sanitario come previsto dalla legge regionale dell’ 8 agosto 2019, n.15.
“E’ stato un incontro istituzionale - ha dichiarato da parte sua Solinas -, di rispetto reciproco, la leale collaborazione che ci deve essere tra Stato e Regione; io ho rappresentato le principali vertenze aperte, a partire dal tema delle entrate. Per noi è vitale riuscire a risolvere la questione accantonamenti, la Sardegna vanta dei crediti nei confronti dello Stato, e questo significa poter fare politiche attive in tanti settori nel momento in cui recupereremo quelle risorse”.
“Siamo ora in sede di predisposizione della legge di stabilità – sottolinea il presidente della Regione -, intensificheremo il rapporto con la ragioneria generale dello Stato, i tecnici della Regione e del governo lavoreranno di stretto raccordo, e da qui a breve faremo una verifica politica per capire cifre, numeri, punti di contatto, che mi sono sembrati promettenti dalle parole del Presidente Conte. Abbiamo convenuto che ci sarà un approfondimento tecnico che inizierà immediatamente per definire linee di azione condivise, e ci rivedremo molto presto per trovare le soluzioni, che siano ufficializzate con una intesa istituzionale, un accordo che veda chiuse tutte le vertenze sarde”.
Nel pomeriggio il Presidente Giuseppe Conte ha incontrato anche l’Ordine delle Professioni Infermieristiche Carbonia Iglesias, unitamente all'Associazione Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti Onlus-APS della Sezione territoriale di Sassari. Un incontro in linea con le prime dichiarazioni da Presidente di Conte, che richiamava l’Italia ad “essere un Paese di riferimento nella protezione delle persone con disabilità”. “Da infermieri - commenta Graziano Lebiu, Presidente OPI -, apprezzando e condividendo l’orientamento del Presidente del Consiglio e della sua sensibilità alla tematica, tant’è che ci ha comunicato di aver avocato a sé le deleghe dell’ex Ministero della Famiglia e di aver prolungato i rapporti di collaborazione con i funzionari della Struttura di Missione per le Disabilità, coordinato a Palazzo Chigi dalla dott.ssa Mirani, abbiamo posto al centro dell’interlocuzione dell’incontro la prospettiva della professione infermieristica da coinvolgere come strumento per l’effettiva realizzazione delle previsioni relative all’art. 32 della carta costituzionale: ‘La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana’”.
“Si è poi accennato – continua Lebiu - all’importanza delle competenze e della formazione dei mediatori culturali nelle disabilità sensoriali, soprattutto di fronte a dilemmi etici e bioetici o nelle direttive anticipate di trattamento che l’assistito cieco o sordo potrebbero/vorrebbero affrontare in autonomia, mentre sono di fatto costretti a condividere con la propria famiglia tutto ciò che possa ruotare intorno ad uno stato patologico quale che esso sia o che si volesse tenere riservato. Si è dibattuto sulla condizione che le disabilità non si oltrepassano solo riducendo le barriere architettoniche, ma insistendo con il superamento delle barriere culturali a tutti i livelli, anche politiche”.
Sì è poi affrontato il tema della formazione dei caregiver impegnati nell’ambito domiciliare. “Abbiamo sottolineato - riferisce Lebiu - che il sostegno e la formazione devono andare di pari passo con la competenza posseduta ed investire dove la competenza può fare la differenza, con la sottolineatura che una cosa non esclude l’altra ma che non sempre sono sovrapponibili. Conte ha comunicato che lavorerà alla redazione del Codice unico delle Disabilità per dare ordine e sintesi alla mole di normative che ruotano intorno alla tematica, semplificando il più possibile per facilitare il funzionamento della correlata macchina e gestione amministrativa”.
L’occasione dell'incontro ha consentito al Presidente dell’Opi di consegnare al Presidente del Consiglio dei ministri una edizione esclusiva della Costituzione della Repubblica Italiana appositamente editata per le massime autorità dello Stato, stampata in Braille nell’unico centro di trascrizione in Sardegna a Sassari: “La sensibilità, l’attenzione, lo sprone, l’autorità e autorevolezza percepiti nel Presidente Conte a confronto con le attività illustrate dal punto di vista infermieristico, rendono la giornata un tassello fondamentale nel proseguimento dell’azione intrapresa e nel radicamento dell’Ordine come istituzione tra i cittadini, gli iscritti e altre istituzioni”.
Elisabetta Caredda
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