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Lunedì 07 OTTOBRE 2019
Per un pugno di...medici
Gentile Direttore,
ho voluto iniziare non casualmente con un richiamo al famoso film di S. Leone. Per più di un motivo. Innanzitutto – e non lo sapevamo ancora – con quel film si inaugurava un filone, battezzato poi con un pizzico di classista ironia “spaghetti western”; buoni film, ben diretti e rigorosamente interpretati, ma...fatti in Italia, e quindi per qualcuno non meritevoli della stessa considerazione della produzione d’oltre oceano. La trama (già trattata da Kurosawa) narrava di due famiglie rivali, e di un astuto pistolero che si “metteva in mezzo” per approfittarne.
Lungi da noi voler paragonare il dott. Venturi al protagonista del film, ma è un fatto, e la CISL Medici lo dice da sempre, che alimentare – anziché smorzare – le polemiche tra le varie professionalità che reggono il SSN non fa certo comodo né ai diretti interessati né, tanto meno, agli italiani.
Oltretutto il dott. Venturi si è lasciato maldestramente sfuggire l’esempio del costo di un medico e di un infermiere. Non è chi non veda lampante il disegno di risparmiare sui lavoratori. In pratica si finge di voler “valorizzare” una categoria, aggravandola di compiti maggiori ed aggiuntivi, senza retribuirla ESATTAMENTE per quei compiti. Se no non ci sarebbe risparmio... è ovvio per chiunque.
In seconda analisi qui si interviene “a gamba tesa” in un momento in cui c’è appena stato un cambio di governo, con un esecutivo che pare (PARE) voler cambiar rotta rispetto alle dirigiste impostazioni precedenti ed occuparsi di più e meglio del benessere dei cittadini e dei lavoratori.
Non abbiamo ricette immediate, né cure miracolose, ma come CISL Medici stiamo già chiedendo ufficialmente un incontro con il ministro della Salute (e con altri titolari di diversi dicasteri) per esporre le idee della CISL Medici in tema di reclutamento, formazione e valorizzazione del personale, nella sola ottica di un definitivo rilancio di un sistema che da troppo tempo agonizza.
Non siamo impiegati-burocrati. Siamo certo male impiegati, spesso, mal distribuiti, poco retribuiti e con attrezzature insufficienti e/o obsolete, ma è comodo per i politici addossare la colpa a noi e aizzarci contro le altre professioni.
Stupisce e addolora il malanimo che sembra trapelare dalle parole del dott. Venturi, quasi come se volesse sfogare una qualche forma di rivalsa nei confronti dei propri colleghi. Fortunatamente i cittadini non sono così sciocchi da credere a tutti gli imbonitori che parlano da un palco.
Fortunatamente le altre categorie di professionisti della sanità sono come noi ben dentro le difficoltà di ogni giorno e non si lasciano abbindolare da qualcuno che “soffia” su un malinteso senso di appartenenza. Le “caste” ci sono nella politica, non tra chi ogni giorno lavora al solo scopo di alleviare le sofferenze e ridare speranze e dignità ai cittadini in stato di necessità.
Quando un collega mi ha segnalato l’effetto che stavano facendo “le idee di Venturi” ho avuto una reminiscenza degli studi di fisica al liceo, e mi è tornato per un attimo in mente l’omonimo fisico Giovanni Battista.
Ma lui “il tubo” l’aveva capito...
Chiosa finale su S. Leone: con quel film iniziava la cosiddetta “trilogia del dollaro”. Speriamo che il dott. Venturi si fermi all’opera prima...
Biagio Papotto
Segretario Cisl Medici
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