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Mercoledì 18 SETTEMBRE 2019
Fnomceo. Domani nuovo appuntamento con gli Stati Generali della Professione. Al centro “Il Medico e l’Economia”
La riduzione delle risorse ha avuto un forte impatto sul Ssn, ma anche ricadute sulla Professione medica, forzando la relazione tra la pratica clinica e gli obiettivi economici. Per il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, “di fronte al prevalere nella nostra società della logica del profitto, la professione medica rappresenta un punto di riferimento quale garante della dignità della persona e del diritto alla salute al di là di ogni logica mercantile”.
“Chi ha detto che il medico in quanto medico sia automaticamente diseconomico? Chi ha detto che la morale la scienza e l’economia non possono trovare un modo per coesistere?”. Partirà da questi interrogativi posti dal filosofo della medicina e sociologo Ivan Cavicchi nelle sue “Cento Tesi per discutere il medico del futuro” il dibattito su “Il Medico e l’Economia”, al centro della terza tappa degli “Stati Generali della Professione medica e odontoiatrica” indetti domani a Roma dalla Fnomceo.
“Il definanziamento del SSN ha avuto pesanti ricadute anche sulla Professione medica, forzando l’introduzione di obiettivi economici nella pratica clinica quotidiana, che hanno condizionato in maniera rilevante l’agire medico. La garanzia del diritto alla salute non può però essere affidata solo a criteri di utilità economica e dinamiche di mercato, perché deve invece fondarsi su “dignità e libertà”, i due princìpi cardine del Servizio Sanitario Nazionale che regolano il rapporto tra il cittadino e le professioni sanitarie - spiega il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, Filippo Anelli -. Di fronte al prevalere nella nostra società della logica del profitto, la professione medica rappresenta infatti un punto di riferimento quale garante della dignità della persona e del diritto alla salute al di là di ogni logica mercantile e rappresenta un contributo decisivo al progresso scientifico, culturale e democratico della nostra società”.
“Per questo i medici non possono essere trasformati in tecnici della salute e considerati come un mero fattore produttivo, ma devono continuare ad essere riconosciuti come professionisti del sapere in campo medico, nel senso etimologico di coloro che dichiarano pubblicamente qualcosa – continua Anelli -. Una “Professione” di conoscenza conquistata dopo un percorso formativo impegnativo e lunghissimo, dai nove agli undici anni di studi, al termine del quale i medici devono essere professionisti liberi, indipendenti, autonomi e responsabili, portatori di una dimensione profondamente umanistica oltre che scientifico-tecnica, che deve essere difesa perché tutela in primis il cittadino”.
Per il presidente della Fnomceo, “questi principi nel corso dei decenni sono stati messi a dura prova dal processo di aziendalizzazione del Sistema Sanitario avviato negli anni 90 in un’ottica di contenimento della spesa. L’aziendalizzazione ha generato nel sistema sanitario prevalentemente obiettivi economici dimenticando spesso la dimensione umana e la salute come bene comune inalienabile – aggiunge ancora -. Se chi governa il sistema risponde solo a scelte orientate prioritariamente verso obiettivi economici, si determina nella pratica quotidiana una frattura con la Professione medica che si sente limitata e condizionata nella propria autonomia. Per i professionisti della salute l'efficacia, cioè il raggiungimento di obiettivi di salute, deve restare invece la finalità prioritaria del servizio sanitario”.
“Cambiare l’aziendalizzazione - conclude Anelli - significa modificare gli obiettivi dell’attuale sistema: rimettere in primo piano obiettivi di salute, favorire la partecipazione dei cittadini, mettere i medici nelle condizioni di perseguire tali obiettivi in autonomia e indipendenza e sostenere i politici che intendono finanziare gli obiettivi di salute. Il medico - il medico del cittadino e non dello Stato - diventa così colui che è in grado di tutelare questo diritto. Questa è la rivoluzione che auspico: uno Stato dei Diritti, ove i professionisti, grazie al proprio sapere e alle proprie competenze, calano nella realtà e rendono operativa la Democrazia”.
Dopo l’apertura dei lavori con la relazione del Vicepresidente Fnomceo, Giovanni Leoni, l’intervento del Presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti, e l’introduzione di Ivan Cavicchi, i 106 presidenti degli Ordini territoriali si riuniranno nei cinque Gruppi di Lavoro:
1. Il medico e la sostenibilità
Animatori: Maurizio Benato, Guido Marinoni, Giorgio Berchicci
2. La de-capitalizzazione del lavoro medico
Animatori: Giovanni Leoni, Emilio Montaldo
3. Il medico e l’azienda
Animatori: Giovanni D’Angelo, Albina Latini, Giancarlo Pizza, Bruno Zuccarelli
4. Società di capitali
Animatori: Maria Erminia Bottiglieri, Teresa Galoppi, Albino Pagnoni
5. Disuguaglianze
Animatori: Maurizio Grossi, Antonio Panti
Nel pomeriggio la discussione, in plenaria, di quanto emerso nella mattinata.
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