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Venerdì 13 SETTEMBRE 2019
Ospedale S. Antonio di Padova. Predisposto piano attuativo: la gestione cambia il 1 gennaio 2020
Continuano le proteste contro la cessione dell’Ospedale all’Aou di Padova, ma continua anche il lavoro del tavolo tecnico incaricato di predisporre il passaggio e che fa sapere che la prosecuzione delle attività del S. Antonio sarà garantita “in toto”. Questo si tradurrà, per il personale, nella “continuità del rapporto di lavoro”. Nessuna modifica anche per le procedure in essere per il conferimento degli incarichi dirigenziali e degli incarichi di funzione del comparto. “Il Sant’Antonio cambia ‘etichetta’ ma non muta la sua sostanza”, è il messaggio dell’Ulss 6 Euganea.
Non si fermano le proteste contro la cessione dell’ospedale S. Antonio di Padova all’Azienda ospedaliera universitaria di Padova. Sabato in programma una manifestino in piazza che coinvolgerà cittadini e sindacati. Nel frattempo non si ferma neanche il Il Tavolo tecnico, istituito per pianificare il passaggio. Ieri ha concluso la prima fase di lavori individuando e approvando un Piano attuativo che prevede che il Sant’Antonio cambi gestione il 1 gennaio 2020.
In una nota la Ulss 6 Euganea sottolinea comunque che sarà “garantita in toto la prosecuzione delle attività in essere, secondo le precise volontà della Regione del Veneto, quindi per i cittadini / utenti non vi sarà alcun cambiamento: la collettività potrà continuare a fare affidamento sull’ospedale Sant’Antonio, come in precedenza e senza eccezioni”.
Quanto al personale che presta la sua attività al Sant’Antonio, "la salvaguardia dell’intera attività aziendale comporta per gli operatori continuità del rapporto di lavoro e garanzia dei trattamenti individuali, nel rispetto delle leggi e delle disposizioni contrattuali”.
“Nessuna modifica subiranno neppure le procedure in essere per il conferimento degli incarichi dirigenziali e degli incarichi di funzione per il personale del comparto. Tutto questo a conferma che il trasferimento dell’ospedale Sant’Antonio all’Azienda ospedaliera non comprometterà la configurazione della struttura nella evoluzione naturale prevista dalla Regione del Veneto”, afferma la Ulss.
In sintesi, il messaggio è: “Il Sant’Antonio cambia “etichetta” ma non muta la sua sostanza”.
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