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Martedì 27 AGOSTO 2019
Crisi. Calabria, 16 docenti universitari scrivono a Zingaretti: “La modifica del Decreto Calabria entri nel programma del nuovo governo giallo-rosso”
Mentre a Roma sono in corso le trattative per la nascita di un governo di Legislatura guidato dal M5S e dal Pd, dalla Calabria arriva la voce di 16 docenti universitari che, in una lettera aperta, chiedono al segretario Dem un impegno a modificare il decreto approvato negli scorsi mesi dal governo targato M5S-Lega. “Sebbene plausibili le ragioni che indussero la ministra Grillo ad optare per la decretazione d’urgenza, riteniamo che le misure in esso sin dall'origine individuate si sono dimostrate inadeguate e insufficienti”, spiegano i docenti universitari. LA LETTERA
“La formazione del nuovo Governo costituisca l’occasione per garantire ai calabresi livelli essenziali di assistenza sino ad ora mai percepiti”. Lo chiedono sedici docenti universitari della Calabria in una lettera aperta al segretario del Partito Democratico, Nicola Zingaretti, per chiedere che nel programma di un eventuale nuovo governo M5S-Pd rientri anche la modifica del Decreto Calabria, approvato nei mesi scorsi durante l’avventura di governo M5S e Lega e fortemente sostenuto dai pentastellati.
“Comprendiamo le difficoltà che sono alla base della trattativa”, scrivono i docenti universitari, che con la lettera manifestano la volontà di “contribuire alla rinascita della nostra amata Regione e di ridare ai calabresi quanto la Costituzione impone comunque e ovunque, tranne che in Calabria. L’occasione - spiegano i docenti - può essere determinata dalla ‘rinegoziazione’ del contenuto del D.L. 35/2019, poi convertito nella L. 60/2019, inteso a risolvere i mali organizzativi della sanità calabrese” ma le cui misure si sono dimostrate “inadeguate” e “insufficienti”. “Sebbene” fossero “plausibili le ragioni che indussero la ministra Giulia Grillo ad optare per la decretazione d’urgenza”, precisano i docenti universitari.
Per i professori “è stata la sua attuazione a dimostrare l’inadeguatezza del provvedimento e delle soluzioni, che tali non sono, atteso che, a oltre quattro mesi dalla sua pubblicazione, il SSR calabrese è in preda allo sgomento e alla desolazione”.
“Evidenti”, per i docenti universitari, anche la “incostituzionalità gravi e diffuse” presenti nel decreto. “Alcune delle quali violentano irrimediabilmente l'autonomia riservata dalla Carta alle Regioni” ed altre “in palese violazione delle norme, costituzionali e attuative, che assicurano l'uniformità dei livelli essenziali di assistenza e regolano la formazione composita del bilancio dello Stato, l'obbligo di concorso delle Regioni all'equilibrio economico e alla sostenibilità del debito pubblico”.
“A ben vedere, esimio Segretario - conclude la lettera -, esistono ragioni di diritto del più alto rango e di merito, per far in modo che la formazione del nuovo Governo costituisca l’occasione per garantire ai calabresi livelli essenziali di assistenza sino ad ora mai percepiti. Che ciò possa reiterarsi nei confronti delle altre regioni, specie di quelle che trovansi nello stesso stato di precarietà vissuto dalla Calabria".
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