quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 09 AGOSTO 2019
Partorisce in casa, ma il neonato muore. La procura di Vercelli apre una inchiesta. La Asl: “Nessuno ci ha mai contattati”
I genitori, dopo il parto, avrebbero chiamato un’ostetrica e dopo il 118. Inutile la corsa in elisoccorso verso il Regina Margherita di Torino. La Asl di Vercelli in una nota: “La signora è stata seguita durante la gravidanza nell’ospedale di Borgosesia. L’aspettavamo per il parto, ma come ospedale non siamo stati contattati in alcun modo e la signora non si è mai presentata”.
E’ stato partorito in casa, ma è morto dopo poco e a nulla è valsa la corsa in elisoccorso verso il Regina Margherita di Torino. La procura di Vercelli ha aperto un fascicolo contro ignoti per omicidio colposo per capire la dinamica dei fatti ed eventuali responsabilità. Da quanto riferito su La Stampa, i giovani genitori del piccolo, allarmati per le condizioni del neonato subito dopo il parto tra le mura domestiche, hanno prima contattato un’ostetrica e poi chiamato il 118. Il piccolo però era già in condizioni disperate.
La Asl di Vercelli in una nota fa sapere che “la signora è stata seguita nel corso dei mesi di gravidanza presso il nostro ospedale di Borgosesia effettuando tutti gli esami previsti e realizzando anche 7 giorni fa il bilancio di salute: si tratta di una procedura che consente la preparazione di tutta la documentazione clinica in previsione del parto. Noi attendevamo la signora per il parto, ma come ospedale non siamo stati contattati in alcun modo e la signora non si è mai presentata”.
“Ribadiamo – conclude la Asl - l’impegno e lo sforzo organizzativo che l’Asl di Vercelli ha profuso in questi mesi per il mantenimento di un punto nascita che possa essere un riferimento sicuro per tutte le donne che devono partorire in valsesia”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA