quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Mercoledì 31 LUGLIO 2019
Il diabete e la Consip
Gentile Direttore,
puntualmente si ripresenta il problema per la distribuzione dei presidi diagnostici e degli ausili tecnici ai cittadini malati di diabete, che sembrerebbe “di facile risoluzione” grazie alla Consip. Ma occorre ricordare il problema Consip nato in seguito alla sentenza dell’antitrust del 2003, che ha condannato tutte le Aziende dei presidi per aver fatto cartello, nella sentenza è scritto che si deve dare un mono prodotto, partendo dal presupposto che tutte le strisce sono uguali. Questa sentenza, dal punto di vista procedurale, vincola la Consip.
Il problema per Consip adesso è poter argomentare in modo adeguato per giustificare il mancato rispetto alla sentenza del 2003, si è pure dichiarata consapevole, in più occasioni, della difficoltà nell’affrontare la tematica nell’ambito delle proprie funzioni.
Siamo ancora a sottolineare che non siamo disposti a cedere su condizioni che possano ledere il nostro diritto alla salute, vigileremo affinché le scelte non creino danni secondari. È irrinunciabile la qualità e l’innovazione dei prodotti, che si perderebbero con la gara al prezzo più basso.
Sappiamo ed è documentato che esistono diverse esigenze per tipologia di paziente. Occorre promuovere una corretta diagnosi e terapia delle patologie croniche come il diabete, erogare una pluralità di dispositivi medici che siano conformi ai requisiti e alle innovazioni tecnico-scientifiche nonché alle esigenze cliniche e personali dei pazienti. Predisporre un sistema di certificazione di qualità delle imprese che intendano concorrere alla fornitura di detti presidi. Provvedere alla redazione di appositi tariffari di riferimento al fine di garantirne qualità, libera scelta del paziente, uniformità su tutto il territorio nazionale, risparmio della spesa pubblica.
Ci duole constatare che ai lavori della Commissione sull’Accordo quadro per i presidi per l’autocontrollo della glicemia destinati alle strutture sanitarie pubbliche non fosse presente la componente che rappresenta i bambini e i giovani con diabete nel nostro Paese, l’Fdg - Federazione Nazionale Diabete Giovanile, una grande assente che avrebbe portato la voce di un’utenza con peculiarità, esigenze, attenzioni particolari non sovrapponibili a quelle dell’adulto. A tal fine chiediamo un incontro urgente per definire alcuni aspetti incresciosi che da anni penalizzano i diabetici e forniscono una disuguale e dannosa distribuzione dei prodotti.
Antonio Cabras
Presidente Federazione Nazionale Diabete Giovanile
© RIPRODUZIONE RISERVATA