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Lunedì 29 LUGLIO 2019
Caso Avastin/Lucentis. La Lombardia riduce a 55 euro il rimborso per i farmaci salvavista. Oculisti in rivolta. Ma la Regione replica: “Notizie infondate”
La decisione, contenuta nella deliberazione XI/1986 del 23 luglio scorso in cui si prende atto della recente sentenza del Consiglio di Stato, mira a ottenere risparmi e “un impatto che progressivamente promuova un utilizzo dei tre farmaci (aflibercept, ranibizumab e bevacizumab, ndr) adeguato alle più recenti evidenze di efficacia”. Ma per Soi e Goal “ancora una volta l’interesse economico prevale sulla salute e sul diritto alla cura del paziente”. Dura replica della Regione: "Sono gravi, false e totalmente infondate le dichiarazioni del Presidente della SOI"
“Considerato anche che tra i tre farmaci aflibercept e ranibizumab e bevacizumab, sia per trattamento della degenerazione maculare legata all'età e della compromissione visiva dovuta a edema maculare diabetico limitatamente ai pazienti con acuità visiva non peggiore di 20/40, non sono state dimostrate differenze statisticamente significative nell’efficacia e sicurezza, si stabilisce dal 1 agosto 2019 per il trattamento della degenerazione maculare legata all'età e della compromissione visiva dovuta a edema maculare diabetico relativamente al trattamento con i tre medicinali che sono rendicontati in File F un rimborso pari a 55,6 Euro per singola somministrazione per occhio”. È quanto si legge nella deliberazione XI/1986 approvata il 23 luglio scorso dalla Regione Lombardia, alla luce, tra le altre cose, della recente sentenza del Consiglio di Stato sulla vicenda Avastin/Lucentis.
La decisione della Regione Lombardia punta a ottenere risparmi e, spiega chiaramente la deliberazione, “è finalizzata ad ottenere sui costi del SSN un impatto che progressivamente promuova un utilizzo dei tre farmaci adeguato alle più recenti evidenze di efficacia e che è da considerarsi propedeutica alla eventuale attivazione della procedura di applicazione dell’articolo 15, comma 11-ter del DL 95/2012”, cioè la norma della Spending Review del Governo Monti in tema equivalenza terapeutica con cui si stabilisce che nell'adottare eventuali decisioni basate sull'equivalenza terapeutica fra medicinali contenenti differenti princìpi attivi, le regioni si attengano alle motivate e documentate valutazioni espresse dall’Aifa.
Per la Soi (Società oftalmologica italiana) e l’associazione di categoria Goal, si tratta però di una deliberazione rischiosa e non adeguata a recuperare il danno subito dalla vicenda Avastin/Lucentis.
Per il presidente Soi, Matteo Piovella, la Regione Lombardia, con la deliberazione 11, "decide di fatto di sospendere la terapia salvavista a 100 mila pazienti da maculopatia, condannandoli inevitabilmente alla cecità".
“Per riequilibrare la situazione pregressa che vedeva un farmaco (Avastin) fortemente penalizzato a vantaggio degli altri (ben più costosi) si tenta una pericolosissima inversione di marcia”, afferma Piovella, secondo il quale, con la norma che taglia “da 600 a 55 euro” il rimborso per l’acquisto di una singola dose dei farmaci salvavista, “ancora una volta l’interesse economico prevale sulla salute e sul diritto alla cura del paziente” e “le Regioni, che ipotizzano oggi inattesi risparmi di spesa si ritroveranno domani a dover fronteggiare costi esorbitanti dovuti ad una emergenza sociale ancor più dirompente rispetto all'attuale, con un ingente aumento di persone non vedenti”.
Da Mazzacane l’auspicio di “una sollecita revisione del provvedimento con una efficace consultazione della qualificata comunità scientifica oftalmologica Lombarda” .
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