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Venerdì 26 LUGLIO 2019
Lea. Ministero: “A breve nuove stime su decreto tariffe protesi”. FI: “Stessa risposta data nel 2018, si dia un segnale in Manovra”

Rispondendo ad un’interrogazione di Forza Italia in Affari sociali sui ritardi dell’approvazione del nuovo nomenclatore tariffario previsto dai nuovi Lea del 2017 il sottosegretario Bartolazzi precisa in ogni caso che ”sulla base della relazione tecnica predisposta dal Ministero, la stima di impatto risulta compatibile con le risorse finanziarie (800 mln) assegnate alle regioni”. La replica: “Dare un segnale con la prossima manovra di bilancio, poiché in molte regioni l’assistenza protesica che viene fornita è da ritenersi assolutamente inaccettabile”.

“Con riferimento all’iter in corso sulla definizione delle tariffe, si fa presente che la proposta di tariffe, dopo un ulteriore affinamento della valutazione di impatto resa possibile dalle nuove disponibilità dei dati messi a disposizione dai servizi del Ministero dell’economia e delle finanze, nel senso di una maggiore completezza del flusso relativo al  Sistema Tessera Sanitaria» per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, sarà trasmessa quanto prima allo stesso Dicastero per la necessaria verifica della stima di impatto, e per il proseguimento dell’iter”. È quanto affermato dal sottosegretario alla Salute, Armando Bartolazzi rispondendo ad un’interrogazione di Forza Italia sul ritardo nell’adozione del decreto di fissazione delle tariffe per l’assistenza protesica e specialistica ambulatoriale previsto dai nuovi Lea del 2017.
 
La risposta del sottosegretario Armando Bartolazzi:
L’articolo 64 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 12 gennaio 2017, di aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza, subordina l’entrata in vigore dei nuovi nomenclatori dell’assistenza specialistica ambulatoriale e dell’assistenza protesica, limitatamente agli ausili su misura, all’approvazione del decreto interministeriale di definizione delle tariffe massime nazionali delle medesime prestazioni di specialistica ambulatoriale e di assistenza protesica.
 
In conseguenza di tale previsione, fino all’approvazione di detto decreto, reste- ranno in vigore i nomenclatori vigenti prima dell’approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2017, risalenti l’uno al 1996 (specialistica ambulatoriale) e l’altro al 1999 (assistenza protesica).
Al riguardo, occorre sottolineare che molte delle nuove prestazioni sono già erogate da alcune regioni (ad esempio, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana e altre regioni non in piano di rientro dal disavanzo sanitario), perché la normativa vigente consente loro di erogare prestazioni «extra LEA» se in equilibrio economico e non in piano di rientro.
 
Ne consegue che tali nuove prestazioni innovative (ad esempio: aeroterapia, pro-creazione medicalmente assistita, nuove tipologie di dialisi, prestazioni di laboratorio, ecc.) continueranno ad essere fornite nelle regioni in questione.
 
Ciò premesso, con riferimento all’iter in corso sulla definizione delle tariffe, si fa presente che la proposta di tariffe, dopo un ulteriore affinamento della valutazione di impatto resa possibile dalle nuove disponibilità dei dati messi a disposizione dai servizi del Ministero dell’economia e delle finanze, nel senso di una maggiore completezza del flusso relativo al  Sistema Tessera Sanitaria» per le prestazioni di specialistica ambulatoriale, sarà trasmessa quanto prima allo stesso Dicastero per la necessaria verifica della stima di impatto, e per il proseguimento dell’iter.
 
In ogni caso, si rappresenta che sulla base della relazione tecnica predisposta dal Ministero della salute, la stima di impatto risulta compatibile con le risorse finanziarie assegnate alle regioni, in applicazione dell’articolo 1, comma 555, della legge n. 208 del 2015, laddove è prevista la finalizzazione, a valere sulla quota indistinta del fabbisogno sanitario standard nazionale, dell’importo di 800 milioni di euro.
 
La replica del deputato Dario Bond (FI):
Il deputato segnala che un’interrogazione con analogo quesito presentata nell’ottobre del 2018 aveva ricevuto una risposta identica a quella fornita ora dal Governo, confermando che allo stato attuale la soddisfazione di un bisogno, che dovrebbe essere garantita a tutti i cittadini, è possibile solo grazie alla buona volontà di alcune regioni. Invita, quindi, a dare un segnale con la prossima manovra di bilancio, completando un percorso avviato nella passata legislatura con l’approvazione dei nuovi livelli essenziali di assistenza (LEA), poiché in molte regioni l’assistenza protesica che viene fornita è da ritenersi assolutamente inaccettabile.

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