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Lunedì 15 LUGLIO 2019
Contratto medici. Nella bozza Aran nessuna risposta a nostre richieste
Gentile direttore,
dopo oltre dieci anni che non si vede uno straccio di rinnovo contrattuale…ecco che – improvvisamente – si accelera. Bene. Benissimo. Senza alcuna ironia. Ma…Perché proprio ora, alle idi di Luglio? Certo, i motivi ci sarebbero… Oltre al tempo che fa avere a questo contratto il poco invidiabile primato nel ritardo, occorre considerare che siamo da mesi alle prese con un governo che “traballa” ad ogni stormir di fronde (con parecchie persone che amano agitare le citate fronde…), e d’altro canto non si intravede una passabile certezza di stanziamenti per la prossima tornata. Cioè : no, siamo GIA’ nella “prossima tornata”…
Quel che ci preoccupa però – in aggiunta alle cose appena ricordate – è che la bozza presentata ufficialmente alle OO.SS. da parte dell’A.Ra.N. non presenta alcuna delle sostanziali richieste di modifica che abbiamo chiesto a gran voce in plurime occasioni.
Pur avendo informalmente ottenuto il riconoscimento della solidità e utilità delle nostre proposte da parte dei soggetti-controparte, infatti, non siamo minimamente riusciti a scalfire la rigidità pubblica in merito – ad esempio – alle garanzie che vorremmo per i giovani medici neo-assunti, che si vedrebbero (con la bozza presentata) penalizzati nella retribuzione, esclusi del tutto da qualsiasi gratificazione fissa e accessoria per i primi cinque anni.
Davvero un modo bizzarro per invogliare le persone a laurearsi in medicina. Davvero un modo originale per ovviare alle ormai acclarate carenze dei medici in Italia (ricordiamo i contratti da >10.000 euro più casa, auto, autista e scuola per i figli che i paesi arabi offrono ai nostri giovani medici ). Davvero una maniera folle di accantonare i problemi, anziché iniziare a risolverli.
Siamo estremamente delusi. Non saremo certo quelli che artatamente rallentano le trattative, se ci sono punti validi su cui discutere e la volontà sincera di addivenire ad un accordo. No. Non vogliamo però, come spesso accade, farci “prendere per il collo”, tale e tanta è la necessità di rinnovare il contratto.
Abbiamo anche ipotizzato, e da queste righe lo proponiamo di nuovo pubblicamente, di siglare un contratto che esaurisca la propria valenza con la parte economica e pochi articoli, rinviando qualsiasi ulteriore profondo aspetto con “code contrattuali” da discutere a parte, in un secondo momento, se proprio sussiste questa fretta da parte di qualcuno.
Non possiamo pensare che il previsto ed imminente cambio alla presidenza dell’A.Ra.N. (e ci piace qui augurare ogni possibile soddisfazione professionale e personale al dr. Sergio Gasparrini, presidente uscente, chiamato ad altro prestigioso incarico, e al dr. Antonio Naddeo, presidente che subentra, che già abbiamo conosciuto ed apprezzato negli anni passati, anche all’A.Ra.N. stessa) sia motivo sufficiente per affrettarsi a chiudere un contratto che anzi, proprio per il troppo tempo passato senza discutere, ha necessità di non essere svilito in pochi giorni.
Meglio, mille volte meglio, se non ci sono aperture concrete su quanto vorremmo e da tempo abbiamo chiesto in molti modi, che si chiuda questa accelerazione pre-feriale e si attenda la ripresa post agostana per offrire ai medici e ai dirigenti sanitari un contratto degno di tale nome.
Questo non lo è. E’ soltanto un maldestro tentativo di alcune regioni e pochi altri soggetti di portare al cedimento decine di migliaia di lavoratori onesti in cambio di quattro soldi e zero concessioni.
Firmeremo volentieri e prontamente qualsiasi contratto che contenga apprezzabili aperture e dignitose misure per tutti. Fino a quel momento non ci faremo incantare dalle pericolose sirene che ci vogliono portare verso gli scogli di un accordo in perdita.
Festìna lente, quindi.
Biagio Papotto
Segretario Generale Cisl Medici
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