quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Venerdì 12 LUGLIO 2019
Vaccinazione antinfluenzale. In Puglia via libera della Consulta all’obbligo vaccinale per gli operatori sanitari
Ma anche digitalizzazione dei professionisti sul territorio per collegare ambulatorie studi medici all’anagrafe regionale.Questi alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato a Bari nell’ambito del più ampio progetto di approfondimento sul territorio “Alleati contro l’influenza” a cui hanno partecipato i massimi rappresentanti della Regione e delle strutture sanitarie coinvolte nella promozione e gestione delle campagne vaccinali
Obbligo di vaccinazione per gli operatori sanitari che frequentano determinati reparti e unificazione dei gestionali di Mmg e Pls con GIAVA (l’anagrafe vaccinale della Puglia) per la trasmissione dei dati di copertura.
Sono due dei principali assett attraverso cui la Regione Puglia intende spingere sull’acceleratore delle coperture vaccinali antinfluenzali soprattutto per over 65, operatori sanitari e categorie a rischio.
La Legge sull’obbligo vaccinale degli operatori (la n.27 del 19 giugno 2018), impugnata dinanzi alla Consulta dal Governo nazionale e da quest’ultima ritenuta legittima il 7 giugno scorso, è ora in attesa del regolamento attuativo e, in Regione ne sono certi, contribuirà sensibilmente ad aumentare le coperture degli operatori ma anche dei cittadini in ragione delle sue ricadute anche comunicazionali e di testimonianza.
Quest’anno inoltre, per la prima volta, la regione ha concluso l’implementazione dei dati dell’anagrafe vaccinale regionale (Giava) “matchando” i flussi provenienti dai gestionali dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Completezza del dato e strumento importante di analisi, Giava consentirà in tal modo di puntare gli obiettivi sugli ambiti più critici, anche territoriali, ponendo le basi di un’azione di stimolo sempre più capillare.
Questi alcuni dei temi al centro dell’incontro organizzato a Bari da Quotidiano Sanità, in collaborazione con la Regione Puglia, nell’ambito del più ampio progetto di approfondimento sul territorio “Alleati contro l’influenza” realizzato con il contributo di Sanofi Pasteur, a cui hanno partecipato i massimi rappresentanti della Regione e delle strutture sanitarie coinvolte nella promozione e gestione delle campagne vaccinali.
Ospitato nella Sede di Bari della Regione, l’incontro ha visto alternarsi sul palco i contributi di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, Claudio D’Amario, Dg Prevenzione del Ministero della Salute, Vito Montanaro, Dg Salute della Regione, Antonio Tommasi Resp. Prevenzione regionale, Vito Bavaro, Resp. Tecnologie Dip. Salute regionale, Domenico Martinelli, Associato di Igiene Univ. di Foggia, Michele Conversano, Dir. Dip. Prevenzione Asl Taranto, Cinzia Germinario, Oss. Epidem. Regionale e Rosa Prato, Commissione reg. vaccini.
“E’ noto che, sebbene l’adulto anziano sia più protetto dai virus influenzali, quando si ammala rischia molte più complicanze e problemi. Quest’anno” ha esordito Claudio D’Amario aprendo la mattinata di confronto “abbiamo registrato un aumento dei decessi rispetto all’anno precedente e questo sicuramente può avere collegamenti con l’aumento delle patologie croniche. I dati epidemici ci dicono 63% di casi gravi di sesso maschile, un’età media di 63 anni, l’84% di queste persone presentava condizioni di rischio e oltre l’80% risultava non vaccinato. Per questi motivi” ha aggiunto “stiamo cercando di inserire nel patto della salute alcuni aspetti che riguardano direttamente la prevenzione, una delle gambe portanti del Servizio sanitario nazionale, che però è sempre stata vissuta più come un bel racconto che una realtà fatta di impegni concreti, soprattutto a livello regionale e locale. Chiederemo pertanto che nel Patto per la salute vengano rispettati gli impegni sia per la quota di finanziamento tradizionale sia per alcuni piani vincolati che, pur riguardando la programmazione, hanno una grande valenza in termini di governance delle cronicità poiché non è possibile gestire bene le cronicità senza efficaci politiche di prevenzione”.
Ma non solo, D’Amario ha inoltre fortemente sottolineato un’altra conseguenza a cui poco si pensa e che è in stretta correlazione con una bassa copertura vaccinale antinfluenzale: l’antibiotico resistenza. “La forma più efficace di prevenzione, insieme a quella che tutti conosciamo come il lavaggio delle mani per esempio, è rappresentata dalla vaccinazione, c’è un obiettivo Lea di copertura, (minimo 75% della popolazione ultra 65enne, ideale 95%) che ancora non è stato raggiunto e che non impatta soltanto sul singolo malato su tutta la sanità pubblica. In termini di complicanze c’è in tal senso un altro aspetto che spesso viene ignorato e cioè che in correlazione al picco influenzale c’è anche un picco importante e inappropriato di assunzione di antibiotici. Una dinamica che deve farci riflettere tutti.
Il focus sulla Regione Puglia è stato quindi aperto da Antonio Tommasi che ha definito l’anno in corso come l’anno di svolta per le campagne antinfluenzali. “Con un percorso avviato già da diversi anni” ha spiegato “siamo finalmente passati da una rilevazione dei dati della copertura vaccinali basato su un sistema sostanzialmente cartaceo a un sistema di rilevazione informatizzato. La Regione Puglia è una delle regioni che per prime si è dotata di una anagrafe regionale vaccinale (il sistema GIAVA) che per la prima volta, con il coinvolgimento delle softwarehouse dei Medici di medicina generale e dei Pediatri di libera scelta, ha reso possibile una rilevazione estremamente puntuale delle coperture”.
“in Puglia” ha quindi fatto eco Cinzia Germinario “mentre nello scorso anno gli andamenti regionale e nazionale erano praticamente sovrapponibili, quest’anno l’incidenza è iniziata a scendere, con 11 casi ogni 1000 abitanti. I bambini da o a 15 anni sono, come ogni anno, quelli più colpiti, nella fascia da 0 a 4 anni siamo arrivati a 50 casi ogni 1000 bambini, subito seguita a 20 per mille casi dai 4 ai 15 anni. La curva d’incidenza degli over 65enni invece è stata in Puglia costantemente inferiore a quella nazionale in tutte le settimane del periodo. Dati che sono più puntualmente specificati nel Report di sorveglianza virologica che Maria Chironna, Associato di Igiene all’Università di Bari, ha illustrato a nome del gruppo di lavoro che, in seno al medesimo ateneo, è stato individuato come Centro regionale di riferimento.
Coperture che, come ha precisato Rosa Prato, “hanno certamente ampi margini di miglioramento grazie soprattutto al radicale cambiamento di sistema e di governance dei processi introdotti con la digitalizzazione”.
Sulla stessa linea Michele Conversano secondo cui l’acquisizione e la gestione informatica del dato vaccinale consentirà in tutta la Regione, per esempio, di evidenziare le coperture per singolo medico di famiglia e non più solo per Asl. “In Puglia” ha sottolineato “abbiamo medici con oltre il 95% di vaccinati tra i loro assistiti e medici che non arrivano al 15%. Ne conseguono le grandi potenzialità, anche comunicative, che un’analisi così puntuale del dato potrà offrire ai decisori che in tal modo potranno orientare le loro azioni in maniera estremamente mirata.
E questo anche nei confronti degli stessi operatori sanitari per i quali, ha sottolineato dal canto suo Il Presidente Emiliano, la Regione Puglia ha dovuto emanare una legge ad hoc. È noto di quanto basse siano le coperture vaccinali antinfluenzali negli operatori sanitari e, ha aggiunto ancora, “è altrettanto noto di quanto siano importanti tutti i singoli operatori sanitari non soltanto in termini di “non trasmissione” del virus nei reparti (sarebbe il minimo…), ma anche di testimonianza e informazione ai cittadini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA