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Venerdì 28 GIUGNO 2019
Emergenza rifiuti a Roma. La Regione: “Possibili effetti sulla salute, allertate le Asl”. Ma solo mercoledì scorso Grillo aveva detto di non aver ricevuto alcun segnale di rischio epidemiologico

Da via Cristoforo Colombo parte l’allarme: “La situazione non va sottovalutata stante le alte temperature e richiede la massima collaborazione dell’Amministrazione comunale e dell’azienda Ama per evitare possibili effetti sulla salute in particolar modo per le persone con patologie respiratorie croniche e per i più piccoli”. Mercoledì scorso il ministro Grillo aveva però sottolineato in riferimento alla situazione dei rifiuti a Roma che "al momento, il Ministero della Salute non ha ricevuto segnalazioni di rischio epidemiologico tali da prefigurare un intervento diverso dal normale monitoraggio".
 


In relazione al protrarsi della mancata raccolta dei rifiuti solidi urbani nella città di Roma e contemporaneamente alla situazione di ondate di calore che hanno raggiunto la soglia di bollino rosso, la Regione Lazio ha allertato tutti i Direttori dei Servizi di Igiene e Sanità Pubblica (SISP) delle Asl della capitale in merito ai “possibili effetti sulla salute pubblica derivanti dalle esposizioni legate all’accumulo di rifiuti solidi urbani invitandoli a verificare la corretta rimozione dei rifiuti in particolar modo nelle vicinanze di strutture sanitarie o sociosanitarie, nidi e scuole materne e spazi pubblici adibiti ad attività collettiva come i mercati rionali con l’obbligo di segnalare eventuali fenomeni di combustione o autocombustione dei rifiuti”.

“La situazione – prosegue una nota della Regione - non va sottovalutata stante le alte temperature e richiede la massima collaborazione dell’Amministrazione comunale e dell’azienda Ama per evitare possibili effetti sulla salute in particolar modo per le persone con patologie respiratorie croniche e per i più piccoli”.
 
Sul tema dell'emergenza rifiuti a Roma si ricorda che era intervenuta la stessa ministra della Salute Giulia Grillo rispondendo a un question time il 26 giugno scorso durante il quale aveva detto che “al momento, il Ministero della Salute non ha ricevuto segnalazioni di rischio epidemiologico tali da prefigurare un intervento diverso dal normale monitoraggio”.
 

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