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Sabato 18 FEBBRAIO 2012
Veneto. Su bilancio sanitario 2011 è scontro tra Pd e Regione

Dopo l’annuncio fatto ieri dal governatore Zaia sul fatto che per la prima volta il bilancio della sanità è in attivo arriva la critica del Pd: “Zaia non canti vittoria. Un risultato raggiunto sulla pelle dei cittadini veneti”. Pronta però la controreplica dell’assessore Coletto: “Se vogliono essere davvero utili meglio farebbero a contribuire al lavoro di squadra”.

È bagarre in Veneto sul bilancio della sanità per il 2011. Ieri l’annuncio del Governatore Zaia che segnalava come per la prima volta in assoluto i conti sanitari della Regione abbiano fatto segnare un attivo 624 mila euro. Ma il Pd Veneto non ci sta.  “C’è poco da cantare vittoria su questo risultato di bilancio per la sanità del Veneto. Quelle briciole di attivo infatti sono state raggiunte sulla pelle dei cittadini”. Questo il commento dei consiglieri regionali del Pd, Claudio Sinigaglia (vice presidente della commissione sociosanitaria) e Bruno Pigozzo.  “Basti ricordare la delibera del luglio 2011 – hanno specificato gli esponenti del Pd - che ha tagliato 70 milioni alle Ulss, con la conseguenza che si è drasticamente limitato sia l’ingresso degli anziani nelle case di riposo che l’inserimento di più pazienti nelle comunità terapeutiche. Senza contare la grave riduzione delle visite specialistiche, spostandole nel 2012. Di fatto l’esercizio economico ha prevalso sulla programmazione ma soprattutto sui diritti della salute”. Sinigaglia e Pigozzo puntano infine l’indice sul “permanere di un quadro di forti disparità territoriali all’interno della regione per quanto riguarda la distribuzione di risorse e servizi. Dunque Zaia farebbe bene a rimanere con i piedi per terra: la strada per raggiungere l’equità vera è ancora lontana. Per il momento la verità è che i cittadini del Veneto hanno iniziato a pagarsi la sanità di tasca propria. E non siamo che all’inizio”.
Al ‘j’accuse’ del Pd replica l’assessore alla Sanità del Veneto Luca Coletto che si rivolge direttamente al Pd: “Sulla pelle dei cittadini sarebbero cadute vere e proprie mazzate se non fossimo riusciti a tenere i conti in equilibrio. L’alternativa sarebbe stata il commissariamento nazionale, il conseguente piano obbligato di rientro con inevitabili tagli, pesanti e pressoché orizzontali e con l’introduzione dell’Irpef al livello massimo e su tutti i cittadini indiscriminatamente. Così sì avrebbe davvero pagato la gente!. E’ questo che il Pd sperava che accadesse? E’ questo che vogliono per i cittadini veneti?”.
“Senza i conti in ordine – ha specificato Coletto – ci saremmo messi nelle mani di un Governo che certo federalista non è, e le conseguenze avrebbero potuto essere davvero pesanti. Al contrario, proprio il bilancio in ordine costituisce la garanzia per ogni assistito che la quantità e la qualità dei servizi erogati non cambierà. E’ il presupposto fondamentale per evitare i tagli veri, che sarebbero scattati immediatamente e avrebbero cancellato come un lanciafiamme tanti servizi, non quelli presunti, generici e improbabili che compaiono in ogni dichiarazione in materia di sanità degli esponenti dell’opposizione”.
 
“ Se vogliono essere davvero utili – ha poi concluso l’assessore  – meglio farebbero a contribuire al lavoro di squadra in atto per riformare e migliorare ancora un sistema sanitario che certamente non è scevro da difficoltà, ma altrettanto sicuramente fornisce un’assistenza che è modello in Italia e non solo”

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