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Giovedì 13 GIUGNO 2019
Trapianto rene. Attivatore pompa muscolare riduce tempo di degenza
Gli attivatori di pompa muscolare sono dispositivi non invasivi, grandi come una penna e rappresentano una valida alternativa alle calze compressive e stivali che i pazienti indossano dopo un trapianto di rene per facilitare il drenaggio di liquidi. L’uso di questi dispositivi permette anche una riduzione dei tempi di degenza
(Reuters Health) – Sostituire le calze compressive standard con attivatori di pompa muscolare (Mpa) per i pazienti sottoposti a trapianto renale riduce il tempo di ospedalizzazione e migliora i risultati a breve termine. Stiamo assistendo a un significativo aumento della produzione di urina, alla diminuzione dell’edema e all’aumento della soddisfazione del paziente rispetto al semplice indossare la calza compressiva, nonché un maggiore flusso di sangue al rene”, sottolinea Alp Sener della Western University di London, in Canada, autore dello studio.
Lo studio
Nel trial, presentato all’American Transplant Congress di Boston, Sener e colleghi hanno randomizzato 221 pazienti sottoposti a trapianto di rene o trapianto di pancreas e rene, facendo loro utilizzare l’Mpa o le calze compressive tradizionali con dispositivi intermittenti di compressione pneumatica per una settimana.
“Normalmente, quando i pazienti subiscono qualsiasi operazione, compreso il trapianto, indossano calze a compressione e stivali – sottolinea Sener – In generale ai pazienti non piacciono. Possono essere irritanti, specialmente per i pazienti obesi. Con l’Mpa, non c’è nulla di tutto ciò. In questo caso, basta un adesivo delle dimensioni di una penna, spesso un pollice, collegato a un generatore di corrente, che stimola la gamba in modo equivalente a percorrere diversi chilometri al giorno”.
Nello studio, il gruppo Mpa è rimasto in ospedale per 8,15 giorni rispetto a 9,36 giorni del gruppo di controllo (P = 0,038). La circonferenza della gamba del polpaccio e il peso del paziente, entrambi marcatori di ritenzione di liquidi, sono stati significativamente più bassi nel gruppo Mpa.
I pazienti con Mpa hanno urinato di più, migliorato il flusso di sangue al rene trapiantato e avuto una riduzione del 60% dei tassi di infezione della ferita al follow-up di 30 giorni. Hanno anche fatto registrare molti più passi su un contapassi.
L’Mpa non sembra influenzare in modo significativo le misure della funzionalità renale, tuttavia, inclusi il tasso di ritardo della funzionalità dell’innesto, la dialisi e la creatinina sierica.
“Sulla base dell’esperienza maturata, nel nostro centro è diventato lo standard di cura”, conclude Sener.
Fonte: American Transplant Congress 2019
Rob Goodier
(Versione italiana Quotidiano Sanità/Popular Science)
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