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Mercoledì 12 GIUGNO 2019
Veneto. Servizio mense nelle Ulss. Dopo la bocciatura del Consiglio di Stato, l’Anac annulla procedura

Il Consiglio di Stato aveva dichiarato illegittimi 3 dei 6 lotti del bando di Azienda Zero per la ristorazione ospedaliera veneta. Ora la decisione dell’Autorità nazionale Anticorruzione sui rimanenti 3 lotti. Per l’Anac “l’intero impianto della gara appare sotto il profilo delle scelte discrezionali strutturata in violazione delle regole della corretta e leale concorrenza nel mercato”. LA DELIBERA ANAC

Già lo scorso febbraio il Consiglio di Stato, accogliendo l’appello della Ditta ricorrente Dussmann, aveva dichiarato che 3 lotti su 6 del bando di Azienda Zero per la ristorazione ospedaliera veneta era illegittimo. A conferma e ad ulteriore conforto delle sentenze pronunciate, soccorre la Delibera Anac n. 427 del 15 maggio 2019 a firma Giuseppe Cantone, con la quale ha dichiarato illegittimi i rimanenti 3 lotti e, quindi, tutto l’appalto da 303,5 milioni di euro.  

Nella predetta delibera il Dr. Cantone ripercorre puntualmente tutti gli avvenimenti della vicenda da quando la stessa Autorità al fine di acquisire ulteriori elementi di valutazione, inoltrava la richiesta di informazioni alla stazione appaltante veneta sulle “motivazioni che avevano condotto l’Amministrazione al progetto di gara elaborato, cioè tipo di procedura, criterio di aggiudicazione, criteri di valutazione, suddivisione in lotti con particolare riferimento alla definizione dei lotti e le caratteristiche dei centri di cottura - con particolare riguardo alla disponibilità del centro di cottura al momento della stipula del contratto”.

Come è noto la ditta vincitrice della procedura di appalto fu la Serenissima Ristorazione, con un centro di cottura a Bora Pisani, inaugurato nel 2010 dall’allora Governatore Giancarlo Galan e finanziato dalla Regione Veneto. Le motivazioni di illegittimità della procedura contenute nella Delibera nr 427 si articolano sostanzialmente nei seguenti punti:

1.    Anac contesta il ruolo della Commissione Regionale Investimenti, Tecnologia ed Edilizia (CRITE), organo preposto ex legge Regionale alla valutazione delle gare in ambito sanitario che, con un provvedimenti dopo l’altro, si è sostituita alla stazione appaltante sotto il profilo organizzativo della gara ed in riferimento alle scelte gestionali riguardanti la procedura in oggetto, come ad esempio disporre di un punteggio premiale sulla disponibilità ad avere un centro di cottura.

2.    Un Responsabile Unico di Procedimento (RUP), al quale ricordiamo spettano tutti i compiti relativi alle procedure di gara in riferimento agli atti di programmazione, progettazione, affidamento ed esecuzione previsti dal Codice e che non siano specificatamente attribuiti ad altri organi. In questa specifica procedura di appalto, il RUP si è conformato a scelte e provvedimenti della CRITE, privandone la motivazione, in violazione all’Art. 31, comma 4, nonché ai sensi della legge 7 agosto 1990, n. 241.

3.    Quanto alla discrezionalità della P.A., la scelta di smantellare cucine funzionanti interne alle Ulss, con oneri a carico delle stesse Aziende sanitarie per circa € 700.000, presenta un profilo sintomatico della figura dell’eccesso di potere in un’operazione diretta a conseguire un determinato risultato.

4.    E’ stato omesso da parte della stazione appaltante il vincolo di aggiudicazione. Nel caso di specie, per scongiurare una situazione di monopolio, bisognava limitare il numero massimo di lotti che potevano essere aggiudicati ad una sola Ditta.

5.    Una artificiosa suddivisione in lotti ed una articolazione complessiva della gara solo apparentemente conforme ai paradigmi normativi di distribuzione ma, sostanzialmente, non rispettosa in concreto dei principi e del complesso delle disposizioni vigenti in materia di tutela della concorrenza e del libero mercato. Violazione dell’art 51 del codice dei contratti pubblici.

La delibera n. 427 è stata inviata, per gli eventuali profili di competenza, alla AGCM, alla Procura della Corte dei Conti ed alla Procura della Repubblica. Con invito ad Azienda Zero di fare conoscere, nel termine di 30 giorni, le conseguenti determinazioni assunte.

Endrius Salvalaggio

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