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Martedì 28 MAGGIO 2019
Mezzi di soccorso avanzato. Anelli (Fnomceo): “Medici e infermieri insieme garantiscono migliori performance, no al risparmio”

“Invitiamo le regioni ed il Ministero a garantire su tutti i mezzi di soccorso avanzato le due figure professionali, così come previsto dalle norme e dai contratti di lavoro, abbandonando la logica del risparmio in un ambito dove la professionalità e le competenze specifiche per le due professioni rappresentano la migliore garanzia per un’assistenza efficace ed efficiente”. Così il presidente della Federazione commentando i dati dell’Indice della salute.

“I risultati straordinari della Puglia, ai primi posti per bassa mortalità per infarto miocardico acuto secondo la classifica del Sole 24 ore, mostrano come medici e infermieri insieme sui mezzi di soccorso avanzato riescano a tutelare meglio di qualsiasi algoritmo la salute dei cittadini”. Così il presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, torna a commentare i dati dell’Indice della salute, la classifica de Il Sole 24 Ore che fotografa la salute degli italiani nelle diverse province, attraverso 12 indicatori che rilevano la mortalità, la speranza di vita, la diffusione di farmaci.
 
Nella classifica che prende in esame la mortalità per infarto miocardico acuto (morti ogni 1000 abitanti 2012-2016, dati Istat), 5 province pugliesi sono infatti tra le prime 10 in Italia per miglior performance, con maggior numero di vite salvate. Taranto (940,1 punti) è al 2° posto assoluto dopo Sassari, seguita da Bari al 3° posto (919,6 punti) e dalla BAT al 5° posto (887,6 punti), mentre Foggia (821,8 punti) e Lecce (815,5 punti) chiudono rispettivamente al 9°e 10° posto.

“Non è un caso che 5 su 6 province in Puglia, regione che assicura la doppia presenza, del medico e dell’infermiere, nell’80% degli interventi in codice rosso, registrino risultati eccellenti nella riduzione della mortalità da infarto acuto del miocardio, che è una patologia tempo dipendente – spiega Anelli - La presenza contemporanea dei medici e degli infermieri garantisce infatti la messa a disposizione del paziente delle migliori competenze possibili, ognuno per il proprio compito, in maniera sinergica. Nessun algoritmo potrà mai sostituire una professionalità; né qualsiasi tipo di task shifting, ossia il trasferimento di competenze da una professione ad un’altra, potrà mai surrogare la sinergia e l’efficacia delle due professioni insieme”.

“Ancora una volta invitiamo le regioni ed il Ministero a garantire su tutti i mezzi di soccorso avanzato le due figure professionali, così come previsto dalle norme e dai contratti di lavoro – conclude -, abbandonando la logica del risparmio in un ambito dove la professionalità e le competenze specifiche per le due professioni rappresentano la migliore garanzia per un’assistenza efficace ed efficiente”.

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