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Mercoledì 15 MAGGIO 2019
Inchiesta su turbativa d’asta all’Ao di Terni. Prosciolto il commissario Dal Maso
Questa mattina in udienza a Terni il Gup, su richiesta dello stesso pm, ha emesso sentenza di non dar luogo a procedere perché il fatto non costituisce reato. Il caso risale allo scorso anno. L’inchiesta per presunto reato di turbativa d’asta per l’affidamento diretto riguardava un progetto sperimentale di prevenzione delle infezioni ospedaliere risalente al 2017.
Prosciolto perché il fatto non sussiste. Così si è pronunciato questa mattina il Gup, Simona Tordelli nei confronti di Maurizio Dal Maso, attuale Commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni, in relazione ad un presunto reato di turbativa d’asta per l’affidamento diretto di un progetto sperimentale di prevenzione delle infezioni ospedaliere risalente al 2017. Ne dà notizia la stessa azienda in una nota. All'epoca dei fatti Dal Maso era Dg dell'azienda.
Davanti al Gup del tribunale di Terni sono comparsi anche l’ex direttore amministrativo Riccardo Brugnetta e il responsabile degli affari generali Andrea Lorenzoni, mentre per la responsabile degli appalti Cinzia Angione, la procura di Terni aveva già chiesto l’archiviazione.
“Il Gup di Terni - riferisce la nota -, su richiesta di proscioglimento da parte dello stesso pubblico ministero, Raffaele Iannella, che ha condiviso le memorie difensive e ha ritenuto di non chiedere il rinvio a giudizio, questa mattina ha emesso sentenza di non dar luogo a procedere perché il fatto, a seguito delle indagini effettuate, risulta non costituire reato”.
La nota aziendale evidenzia, peraltro come “il progetto di sperimentazione realizzato con un’azienda lombarda, la 3M Italia, in realtà ha permesso all'Azienda ospedaliera di Terni di ridurre, durante e a seguito della sperimentazione stessa, di oltre il 20% le infezioni ospedaliere per i pazienti operati. Infezioni sensibilmente aumentate in Italia e che al Santa Maria di Terni, invece, si sono fortemente e stabilmente ridotte negli ultimi anni”.
Uscito dall’udienza preliminare, Dal Maso ha espresso grande soddisfazione per la sentenza di proscioglimento, con cui si riconosce la “correttezza” con cui la Direzione aziendale ha operato perseguendo “la sicurezza e la qualità delle cure per i pazienti, nel pieno rispetto delle normative vigenti”.
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