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Venerdì 10 MAGGIO 2019
Le competenze infermieristiche e le differenze regionali



Gentile direttore,
La professione infermieristica ha negli ultimi anni tagliato numerosi traguardi. Tante sono le normative emanate dal 1994 ad oggi che hanno comportato cambiamenti sia nell'ambito dell'esercizio professionale che nella formazione infermieristica. In quindici anni le norme che hanno “scandito” l'esercizio professionale infermieristico sono state, in ordine temporale:
- D.M. 739/94
- L. 42/99
- L. 251/00
- L. 1/02
- L. 43/06.
 
La formazione infermieristica è stata regolamentata da :
- D. lgs. 502/92
- D.M. 509/99
- D.M. 2/04/01
- D.M. 9/07/04.
 
Le normative su elencate hanno modificato il modo di agire infermieristico, hanno tracciato dei limiti in ambito di autonomia e responsabilità professionale, ma purtroppo in molti ambienti lavorativi tutto resta chiuso all'interno di un cassetto; notiamo così la differenza di attribuzione di competenze tra l' infermiere del nord d' Italia ed uno del sud d'Italia, o addirittura si notano differenze nella stessa regione tra provincia e provincia. Interpretare il fenomeno non è semplice, in questo studio fenomenologico ho cercato di comprendere le motivazioni di questo “ quadro variegato” prendendo in considerazione la situazione in Italia nel mio ambito lavorativo: “il Pronto soccorso ortopedico-traumatologico e sala gessi” dopo un corso sulle immobilizzazioni e bendaggi svoltosi in una citta del Nord d'Italia.
 
 
Obiettivo
Comprendere da un vissuto esperienziale e dalle essenze dello stesso, il perché della differenziazione di competenze infermieristiche in determinati setting lavorativi tra diverse regioni d'Italia.
 
Materiali e metodi
Il metodo di ricerca utilizzato è stata la ricerca fenomenologica. Ho preso in considerazione un' esperienza vissuta in prima persona e ho utilizzando il modello olistico per analizzare le essenze dello stesso.
 
Nel Dicembre del 2018 ho partecipato ad un corso dal titolo “ Tecniche di immobilizzazioni e bendaggi in campo ortopedico”. Il corso teorico pratico aveva una durata di 56 ore. Eravamo circa 25 discenti che per otto giorni hanno alternato lezioni teoriche a prove pratiche. La provenienza dei colleghi era per 98% dalle regioni del nord d'Italia, l'unico che proveniva dal centro sud d'Italia era il sottoscritto. I colleghi di corso erano stati iscritti e sovvenzionati prevalentemente dalle proprie aziende di appartenenza, il sottoscritto nonostante avesse manifestato ai vertici della formazione della propria azienda la volontà di partecipare al corso, ero l'unico a partecipare come uditore e senza crediti formativi.
 
Dal corso ho appreso nozioni fondamentali sui bendaggi e le immobilizzazioni ortopediche ed ha permesso ai discenti di confrontarsi sulle diverse tecniche utilizzate nell'esercizio della propria attività lavorativa e contemporaneamente ha messo in luce le differenze di competenze e delle relative responsabilità assunte dal collega di pronto soccorso ortopedico-traumatologico di sale gessi nel Nord d'Italia e nella mia realtà lavorativa . I colleghi del Nord d'Italia sono abilitati ad eseguire il gesso di posizione ( gesso che si confeziona in presenza di una frattura composta) mentre nella mia realtà lavorativa è il medico che esegue il gesso di posizione. I colleghi del Nord una volta eseguito il gesso di posizione consegnano al paziente una scheda infermieristica di sala gessi firmata da loro stessi.

Partendo dal vissuto esperienziale su descritto ho voluto fare una ricerca bibliografica mediante diversi database di lettura primaria. Ho utilizzato come database Cinahl e Medline e come parole chiave “ infermiere e sala gessi ”.
Non ho purtroppo trovato nessuno articolo di letteratura scientifica italiana che rispondesse al quesito da me posto: “ competenze infermieristiche in sala gessi”.

 
Discussione

Le differenze di competenze nell'esercizio della professione infermieristica, possono esistere tra diverse nazioni . In Canada è presente la figura del Clinical Nurse Specialist già negli anni ottanta; in Svizzera esiste la figura del Nurse Specialist, in Australia abbiamo il Nurse Practitioner. La differenziazione nell'ambito dell'esercizio professionale che descrive la serie di attività associate alle responsabilità professionali riconosciute, in accordo con i limiti imposti dai regolamenti previsti per i contesti in cui la pratica ha luogo, comporta la presenza di figure professionali infermieristiche diverse nelle diverse nazioni.
 
La differenziazione nell'ambito dell'esercizio infermieristico può esistere tra diverse nazioni per molteplici motivi, ma tra Regioni diverse di uno stato non è giustificabile. Durante il corso, chiesi agli organizzatori dello stesso il perché di questa differenziazione di competenze nelle diverse regioni italiane ed il perché le aziende del nord Italia erano cosi predisposte all'accrescimento professionale delle proprie risorse umane rispetto alle aziende del sud d'Italia. L'organizzatore del corso mi rispose con una domanda: “ perché è presente in Sicilia una seconda succursale dell'Istituto Ortopedico Rizzoli ? . Il Rizzoli in Sicilia è nato per bloccare l'emigrazione sanitaria verso il nord d'Italia e molti docenti del nostro corso sono stati docenti dei colleghi siciliani all'apertura dell'istituto. La domanda nasce spontanea: perché un collega siciliano deve essere edotto da un collega proveniente dall'Emilia Romagna ?. Perché non esiste una descrizione delle competenze infermieristiche in alcuni settori specialistici?
 

Un 'altra osservazione fatta dal responsabile del corso è stata che la cultura professionale infermieristica in campo ortopedico dipende molto dalla scuola di provenienza di formazione del medico specialistica ortopedico. L'Istituto Ortopedico Rizzoli è un luogo dove permane una cultura profonda della materia ortopedica e numerosi sono i medici, provenienti da tutta Italia che si sono specializzati presso lo stesso, ed hanno poi assunto ruoli dirigenziali di primo livello diffondendo il sapere acquisito e il “modello organizzativo Rizzoliano” nelle regioni di provenienza. Inoltre continua il responsabile del corso, oltre alla scuola Rizzoliana esiste quella Lombarda con il Gaetano Pini che è il più antico istituto ortopedico d'Italia. Queste istituzioni sono state fautrici di scuole, potremmo dire: “ filosofiche “ dell'Ortopedia italiana. Le risposte ricevute sono poche e non danno una soluzione alla problematica, però hanno messo in evidenza cosa ancora oggi, influenza le competenze infermieristiche nelle diverse regioni italiane.
 
Conclusioni
Partendo da un vissuto esperienziale ed analizzando con metodo analitico-esplicativo “le essenze” dello stesso possiamo comprendere:
 
• che l'ambito di esercizio professionale che descrive la serie di attività associate alle responsabilità professionali riconosciute nel campo Ortopedico-traumatologico – sala gessi varia a seconda della regione e a seconda del volere del medico responsabile del servizio;

• che le aziende sanitarie del Nord Italia considerano importante la formazione delle proprie risorse umane infermieristiche mentre chi proviene da alcune zone del Sud d'Italia è “ un infermiere figlio di un Dio minore”;

• che purtroppo non esiste documentazione bibliografica in letteratura italiana che descriva l'ambito di esercizio professionale infermieristico in Pronto soccorso ortopedico-traumatologico in sala gessi.
 
La problematica potrà essere risolta solo quando in tutte le aziende sanitarie italiane sarà istituita la figura del Dirigente infermieristico. Con l'istituzione del Dirigente infermieristico avremo sicuramente una valorizzazione del personale e delle competenze infermieristiche che non dipenderanno più come nel nostro caso dalla “ scuola di provenienza” del medico. Le competenze infermieristiche saranno frutto di una fattiva collaborazione tra la classe medica e quella infermieristica, tenendo conto dei limiti imposti dai regolamenti previsti. Avremo inoltre una maggiore espressività della professionalità infermieristica se in un futuro assai prossimo venga riconosciuta anche in Italia la figura del' infermiere specializzato.
 
Nel momento in cui si svilupperà l'assistenza infermieristica avanzata si elimineranno anche specifici fattori fonte di stress per il personale infermieristico quali la mancanza di chiarezza rispetto al ruolo, lo scarso coinvolgimento nei processi decisionali, basso status sociale. Sicuramente gli ostacoli da superare sono molteplici, i tempi sono però ormai maturi, le “ catene” che hanno vincolato l'agire professionale infermieristico alla professione medica stanno per rompersi, le barriere alzate dal corporativismo stanno cedendo ai “ colpi” del cosiddetto “ upgrading” della professione infermieristica.



Massimo Menchella
Dottore Magistrale
Infermiere Ps Ortopedico-traumatologico sala gessi
Asl Caserta 

 
Bibliografia
1 Madrean Schober- Fadwa Affara - Assistenza infermieristica. Prima edizione. Casa Editrice Ambrosiana 2008
2 James A. Fain- La Ricerca Infermieristica leggerla, comprenderla e applicarla.2° edizione. Edizione italiana a cura di Ercole Vellone. Seconda edizione 2004. McGraw Hill
3 Luca Benci. Aspetti Giuridici della Professione Infermieristica. L'infermiere e le sue responsabilità. Cedipros 2002
4 Barbara Mangicavalli. Editoriale. Rivista l'infermiere N° 6- formazione e ricerca- Federazione Ipasvi.
5 Mario Esposito. Gestione del Team Infermieristico- strumenti e metodologie. Hoepli. 2011.

 

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