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Martedì 07 MAGGIO 2019
Appalti pubblici truccati a Cosenza. Tra i 20 indagati anche Oliverio. Grillo: “E’ il momento di dire basta”
L'inchiesta riguaderebbe la costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico. Il ministro sul coinvolgimento del govenatore: “Il più accanito oppositore dei miei tentativi di riportare ordine nella sanità calabrese oggi si ritrova, ancora una volta, coinvolto in un’indagine per corruzione”. Il governatore si difende: “Mi contestano ipotesi di reato in normali condotte di natura politica”.
Venti persone, fra cui il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio, il sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, esponente di Forza Italia e candidato alla presidenza della Regione, Nicola Adamo, ex consigliere regionale e vice presidente della Giunta, insieme ad altri esponenti politici, tecnici e imprenditori, sarebbero indagate nell'ambito di un'inchiesta della Procura della Repubblica di Catanzaro sulla gestione di appalti pubblici in Calabria e, in special modo, a Cosenza. Al centro dell'inchiesta, secondo quanto riferito da Repubblica, ci sarebbero gli investimenti legati alla costruzione del nuovo ospedale, della metropolitana di superficie e del museo di Alarico.
Oliverio, riferisce l’Ansa, sarebbe ritenuto “il referente politico istituzionale degli associati, nonché degli amministratori pubblici e degli imprenditori in ordine agli sviluppi delle procedure di gara pubbliche bandite dalla Regione e di interesse dell'associazione, nonché alle vicende politiche ed istituzionali correlate alle stesse”.
Sul caso è intervenuto il ministro della Salute, Giulia Grillo, che da Facebook commenta: “Una nuova indagine per corruzione interessa la #Calabria e la costruzione di un ospedale. Il malaffare nella sanità è una pratica disgustosa che va combattutta alla radice perché sottrae risorse laddove ce n’è più bisogno, ovvero dove si investe per sostenerne i più deboli e chi è in difficoltà”.
Poi attacca Oliverio: “Il più accanito oppositore dei miei tentativi di riportare ordine nella sanità calabrese oggi si ritrova, ancora una volta, coinvolto in un’indagine per corruzione. Ma è lo stesso Oliverio che vuole fare ricorso alla Consulta perché ritiene di gestire bene la sanità nella sua regione, anche se ogni anno il debito cresce e i servizi per i cittadini diminuiscono? È il momento di dire BASTA. Il malaffare in sanità ha danneggiato intere aree del Paese minando il diritto alla salute. La Calabria – conclude Grillo - ha diritto a un futuro diverso, a partire dalla sanità. Non c'è salute senza legalità”.
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