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Martedì 07 MAGGIO 2019
Filice (Smi): “Siamo in ginocchio. La Regione pianifichi il futuro della sanità calabrese”
Per il Presidente regionale dello Smi Calabria bisogna superare le criticità per tutelare la salute dei cittadini calabresi. La situazione della medicina di urgenza è al capolinea e il 118 non si riesce a coprire l’intero territorio regionale. Sono pochissimi i medici presenti nei PS perché tutti quelli disponibili sono chiamati a coprire i reparti
“Nel mentre si sta avviando la discussione alla Camera dei Deputati sulle misure emergenziali per il servizio sanitario della Regione Calabria, la medicina primaria, quella dell’emergenza-urgenza, quella ospedaliera sono in ginocchio nella nostra Regione. I medici non ce la fanno più a fronte delle mille emergenze presenti in Calabria”.
Così di Paolo Filice, Presidente regionale del Sindacato medici italiani (Smi) della Calabria.
“Occorre adesso che la Regione incominci a pianificare – ha dichiarato in una nota – il futuro della sanità, contrastando il fenomeno delle migrazioni sanitarie nelle altre regioni e a dare risposte, soprattutto alle criticità presenti nell’area de cosentino. La situazione della medicina di urgenza è, poi, al capolinea. Il 118 non si riesce a coprire l’intero territorio regionale; pochissimi sono i medici presenti nei PS perché tutti quelli disponibili sono chiamati a coprire i reparti. In questo senso ben venga la proposta dalla dirigenza sanitaria della centrale operativa del Pronto Soccorso e consegnata all’Asp di Cosenza che prevedrebbe una riorganizzane del servizio di medicina d’urgenza e la copertura di tutto la provincia cosentina”.
E ancora, conclude Filice: “Necessita ripristinare le condizioni minime di agibilità professionale per assicurare i livelli essenziali di assistenza per tutti i cittadini calabresi, superare l’inefficienza generalizzata, quale tratto dominante della sanità calabrese e il gravissimo disordine amministrativo e gestionale. La mia parte sindacale si batterà per tutelate la dignità della professione medica e per garantire la salute di tutti cittadini calabresi”.
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