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Sabato 13 APRILE 2019
Carcinoma Prostatico a basso rischio. Specialisti a confronto a Orbassano il 17 aprile
Durante l’evento verranno presentati i risultati dello studio START, che attualmente ha già arruolato circa 500 pazienti. “Attraverso la Sorveglianza Attiva ci si propone di monitorare il comportamento clinico e biologico di questi tumori, mediante controlli periodici che possano rivelare tempestivamente eventuali situazioni di aggravamento della malattia”, spiegano gli organizzatori. LA LOCANDINA
"Il 17 aprile 2019 dalle ore 14 alle ore 18.30 presso l'aula Pescetti dell'Aou San Luigi Gonzaga di Orbassano, si svolgerà il convegno 'La sorveglianza attiva del carcinoma prostatico a basso rischio: oggi e... domani' organizzato dal dott. Oscar Bertetto, Direttore del Dipartimento interaziendale interregionale Rete Oncologica del Piemonte e Valle d’Aosta, e dal Prof. Francesco Porpiglia, Direttore della Scuola di Specialità di Urologia e della SCDU Urologia dell’Aou S. Luigi di Orbassano". A darne notizia, un comunicato dell'Aou San Luigi.
"Durante l’evento - prosegue la nota - verranno presentati i risultati dello studio START, patrocinato dalla Regione Piemonte e dalla Compagnia di San Paolo, che attualmente ha già arruolato circa 500 pazienti. La maggior parte di questi tumori, a differenza di quelli ad intermedio ed alto rischio, rimangono asintomatici per lungo tempo (anche per tutta la vita) senza causare problemi di salute".
Gli organizzatori dell’evento spiegano: “Attraverso la Sorveglianza Attiva ci si propone di monitorare attentamente il comportamento clinico e biologico di questi tumori, mediante controlli periodici che possano rivelare tempestivamente eventuali situazioni di aggravamento della malattia in modo da intervenire con trattamenti più radicali soltanto in questi casi o in qualunque altro momento il paziente decidesse di farlo. La Sorveglianza Attiva è già ampiamente utilizzata in molti Paesi con sistemi sanitari tra i più avanzati (Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Paesi Scandinavi…)”.
“È la prima volta in Italia che si cerca di coinvolgere in uno studio che ha notevoli risvolti sull’appropriatezza, controllo della qualità diagnostica, coinvolgimento del paziente nelle decisioni, attenzione alla qualità di vita, tutte le strutture regionali di urologia, radioterapia ed oncologia interessate nel trattamento del tumore prostatico a basso rischio” afferma il dott. Bertetto.
Il Prof. Porpiglia sottolinea come “in base alle attuali conoscenze e raccomandazioni tratte dalle più autorevoli linee guida e condivise dai gruppi di esperti nazionali e internazionali, la Sorveglianza Attiva rappresenti attualmente la modalità di gestione di prima scelta del tumore prostatico a basso rischio”.
Il Direttore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta ricorda come questa patologia “sia un problema che per l'importanza epidemiologica (il tumore prostatico a basso rischio rappresenta circa il 50% delle nuove diagnosi di carcinoma prostatico, ndr), i risvolti sociali ed etici, interroga tutti i vari specialisti per trovare le soluzioni più equilibrate per i nostri pazienti”.
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