quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 12 APRILE 2019
Micobatterio Chimaera. Dal Ministero nuova circolare con le indicazioni operative ed il punto della situazione

La circolare, che fa seguito alla nota Raccomandazioni per il controllo dell'infezione da Mycobacterium chimaera in Italia del 9 gennaio 2019, fornisce alcune indicazioni finalizzate ad uniformare, sul territorio nazionale, le procedure operative per la diagnosi e l'identificazione di laboratorio del M. chimaera, migliorando la capacità di individuazione dei casi e dei dispositivi che sono stati contaminati e a limitare il verificarsi di ulteriori infezioni. 

Il ministero della Salute ha trasmesso la circolare 10 aprile 2019 su Indicazioni operative riguardanti gli aspetti di laboratorio in merito ai casi di infezione da Mycobacterium chimaera in Italia e aggiornamento delle informazioni disponibili.
 
Il M. chimaera è un batterio identificato per la prima volta nel 2004, diffuso in natura, presente soprattutto nell’acqua potabile e generalmente non pericoloso per la salute umana. Casi invasivi di M. chimaera sono stati riscontrati in Europa, e non solo, e sono stati associati all’utilizzo di dispositivi di raffreddamento/riscaldamento (Heater-Cooler Devices, HCD) necessari a regolare la temperatura del sangue in circolazione extra corporea durante interventi cardiochirurgici, per lo più per contaminazione dei pazienti tramite aerosol proveniente dall’acqua delle taniche dei dispositivi.
 
La circolare fa seguito alla nota Raccomandazioni per il controllo dell'infezione da Mycobacterium chimaera in Italia del 9 gennaio 2019, relativa al rischio per i pazienti, di infezione da Mycobacterium chimaera, associato all'esposizione ad aerosol generato nel corso dell'utilizzo di dispositivi di raffreddamento/riscaldamento (Heater-Cooler Units, HCU) del sangue in circolazione extra-corporea durante intervento chirurgico a torace aperto.
 
La circolare fornisce alcune indicazioni finalizzate ad uniformare, sul territorio nazionale, le procedure operative per la diagnosi e l'identificazione di laboratorio del M. chimaera, migliorando la capacità di individuazione dei casi e dei dispositivi che sono stati contaminati e a limitare il verificarsi di ulteriori infezioni. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA