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Giovedì 21 MARZO 2019
Calabria. Revocato l’obbligo di dimora al presidente Oliverio

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta dei legali annullando senza rinvio il provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora a carico del governatore. La misura restrittiva era stata emessa emessa a seguito dell’inchiesta “Lande desolate” scattata lo scorso 17 dicembre. Le accuse ipotizzate per il presidente erano abuso d’ufficio e corruzione

“Un inverno per me particolare che lascia un segno indelebile nella mia esistenza e nella storia della Calabria. Finalmente è arrivata la Primavera a ridare giustizia a me e alla terra che ho la responsabilità e l’onore di guidare”.
 
Questo il commento del Governatore della Calabria Mario Oliverio alla decisione della Corte di Cassazione che ha accolto la richiesta dei legali annullando senza rinvio il provvedimento cautelare dell’obbligo di dimora a suo carico del governatore nel suo comune di residenza e San Giovanni in Fiore, nel Cosentino.
 
La misura restrittiva era stata emessa emessa dal gip distrettuale di Catanzaro a seguito dell’inchiesta denominata “Lande desolate” scattata lo scorso 17 dicembre e coordinata dalla Procura guidata da Nicola Gratteri su presunte irregolarità nella gestione degli appalti relativi alla costruzione dell’aviosuperficie di Scalea (Cs), agli impianti di risalita della stazione sciistica di Lorica e a piazza Bilotti a Cosenza. Le accuse ipotizzate per il presidente Oliverio erano abuso d’ufficio e corruzione.
 
“Voglio ringraziare per questo i miei avvocati Enzo Belvedere ed Armando Veneto – ha dichiarato Oliverio – che con grande competenza e rigore professionale hanno fatto valere le ragioni della Legge e la forza della Giustizia davanti alla Suprema Corte di Cassazione. Tre mesi bui in cui il dubbio dello smarrimento della giustizia è stato costantemente in agguato. Sapere di essere onesti ed innocenti ed allo stesso tempo condannati alla privazione della libertà senza processo è duro ed amaro da accettare. E ancor più feroce l’angoscia alimentata dal dubbio che i calabresi possano essersi sentiti traditi e ingannati da colui nel quale hanno riposto la loro fiducia, affidandogli la responsabilità di governare la Cosa Pubblica, il loro futuro, le loro speranze”.
 
I calabresi devono stare tranquilli, ha aggiunto “il loro presidente non ha mai tradito la loro fiducia e mai lo farà. La mia azione di governo è stata sempre ispirata alla lealtà, ai valori dell’onestà e all’affermazione della legalità, valori in cui ho creduto e continuo a credere e per i quali ho speso la mia intera esistenza. Valori che considero fondamentali per recuperare la fiducia necessaria al riscatto di questa terra ingiustamente martoriata e segnata da ferite profonde. Una terra ricca di grandi risorse umane e naturali per la quale vale la pena battersi anche a costo di sacrifici dettati da ingiustizie che lasciano segni profondi”.

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