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Mercoledì 13 MARZO 2019
Inquinamento. Onu: “Nel 2015 ha provocato 9 milioni di morti, il 16% di tutti i decessi nel mondo. Cambiare rotta è un imperativo”

Le Nazioni Unite hanno prodotto il più grande report sull'ambiente mai realizzato a livello globale. Il lavoro, al quale hanno partecipato 250 esperti di 70 paesi, è al centro dell'assemblea ONU di Nairobi. I dati e le prospettive per il pianeta sono drammatici tant'è che per il rapporto la sfida più impegnativa che attende l'umanità nei prossimi anni sarà proprio quella di "fornire una vita decente e benessere per quasi 10 miliardi di persone entro il 2050, senza compromettere ulteriormente l'ecologia del nostro pianeta". IL RAPPORTO GEO-6

"Fornire una vita decente e benessere per quasi 10 miliardi di persone entro il 2050, senza compromettere ulteriormente l'ecologia del nostro pianeta, è unoa delle sfide più impegnative che l'umanità abbia mai affrontato". Si apre così il nuovo Rapporto dell'Onu sull'ambiente presentato a Nairobi dove è in corso il summit mondiale per cercare di fermare la china, apparentemente inarrestabile, del degrado ambientale.

Una sfida "salva vita",  vosto che le malattie legate all'inquinamento atmosferico hanno causato 9 milioni di premature morti nel 2015, che rappresentano il 16 per cento di tutti i decessi a livello globale

Il rapporto - Prospettive ambientali globali. Geo-6. Pianeta sano, persone sane - , di oltre 700 pagine e diviso in 25 capitoli, è stato prodotto da 250 scienziati ed esperti provenienti da oltre 70 paesi.

Geo 6 (Global Enviromental Outlook, 6° Prospettiva ambientale globale) afferma che o aumenteremo drasticamente le protezioni ambientali, o  città e regioni in Asia, Medio Oriente e Africa potrebbero subire milioni di morti premature entro la metà del secolo.

Inoltre avverte che gli inquinanti nei nostri sistemi di acqua dolce renderanno la resistenza antimicrobica una delle principali cause di morte entro il 2050 e le sostanze che interferiscono a livello endocrino avranno un impatto sulla fertilità maschile e femminile e sul neurosviluppo dei bambini.

Il rapporto sottolinea il fatto che il mondo ha la conoscenze scientifiche, la tecnologia e le risorse finanziarie di cui ha bisogno per muoversi verso un percorso di sviluppo più sostenibile, anche se manca ancora un sostegno sufficiente da parte dei leader pubblici, economici e politici che si aggrappano a modelli obsoleti di produzione e sviluppo .

Geo 6 è stato pubblicato in occasione dell’incontro dei ministri dell'ambiente di tutto il mondo a Nairobi per partecipare al forum ambientale di più alto livello del mondo.

I negoziati della quarta assemblea ambientale delle Nazioni Unite di Nairobi devono affrontare questioni critiche come l'interruzione dello spreco alimentare, la promozione della diffusione della mobilità elettrica e l'eliminazione della crisi dell'inquinamento plastico nei nostri oceani, oltre a molte altre sfide urgenti.

"La scienza parla chiaro. La salute e la prosperità dell'umanità sono direttamente legate allo stato del nostro ambiente ", ha affermato Joyce Msuya, direttore esecutivo facente funzione di UN Environment. "Questo rapporto offre una prospettiva per l'umanità. Siamo ad un bivio: continuare sulla strada attuale, che porterà a un futuro tenebroso, o  concentrarsi su un percorso di sviluppo più sostenibile. Questa è la scelta che devono fare i nostri leader politici, ora".

La proiezione di un pianeta sano futuro con persone sane si basa su un nuovo modo di pensare dove il modello " crescere ora, ripulire dopo" è cambiato in un'economia di rifiuti pressoché nulli entro il 2050.

Secondo Geo 6, un investimento “verde” del 2% del Pil produrrebbe una crescita a lungo termine sugli stessi livelli delle previsioni correnti ma con un minor impatto sui cambiamenti climatici, la scarsità d'acqua e la perdita di ecosistemi.

Attualmente secondo il rapporto il mondo non è sulla buona strada per soddisfare gli obiettivi sostenibili entro il 2030 o il 2050. È necessaria un'azione urgente perché qualsiasi ritardo nell'azione per il clima aumenta il costo del raggiungimento degli obiettivi dell'accordo di Parigi e inverte i progressi fino a renderli impossibili.

Il rapporto consiglia l'adozione di diete a basso contenuto di carne e la riduzione degli sprechi alimentari nei paesi sviluppati e in via di sviluppo che ridurrebbe la necessità di aumentare la produzione alimentare del 50% per nutrire i 9-10 miliardi di persone attese sul pianeta nel 2050. Attualmente, Il 33% del cibo commestibile globale è sprecato e il 56% dei rifiuti è nei paesi industrializzati.

A livello mondiale si sta verificando un'urbanizzazione senza precedenti e il rapporto afferma che può offrire un'opportunità per aumentare il benessere dei cittadini riducendo l'impatto ambientale attraverso una migliore governance, la pianificazione dell'uso del territorio e l'infrastruttura verde. Inoltre, gli investimenti strategici nelle aree rurali ridurrebbero la volontà delle persone di migrare.

Il rapporto richiede un'azione per frenare ogni anno il flusso degli 8 milioni di tonnellate di inquinamento da rifiuti e scarti di plastica che si riversano negli oceani.
 

 
Il Rapporto ricorda poi come clima stabile e aria pulita siano interconnessi: le azioni di mitigazione del clima per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi costerebbero circa 22 trilioni di dollari, ma i benefici per la salute combinati che derivano da una riduzione dell'inquinamento atmosferico potrebbero ammontare a 54 trilioni di dollari.
 
"Il rapporto mostra che le politiche e le tecnologie per creare nuovi percorsi di sviluppo esistono già e possono evitare questi rischi e portare salute e prosperità per tutte le persone", hanno dichiarato Joyeeta Gupta e Paul Ekins, copresidenti del processo GEO-6. "Ciò che manca attualmente è la volontà politica di implementare politiche e tecnologie a una velocità e su una scala sufficienti. La quarta assemblea ambientale delle Nazioni Unite a Nairobi è l'occasione in cui i politici devono affrontare le sfide e cogliere le opportunità di un futuro molto più luminoso per l'umanità".

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