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Giovedì 07 MARZO 2019
Farmaceutica “Più welfare per i dipendenti del settore”. Farmindustria, Assogenerici e Siml firmano protocollo d’intesa
L’obiettivo è quello di promuovere e migliorare la salute dei 66 mila dipendenti delle imprese del farmaco e le loro famiglie per un totale di oltre 200 mila persone. “Vogliamo offrire strumenti sempre più efficaci e concreti per aumentare la consapevolezza e le conoscenze sulle cure. Sia rispetto alla prevenzione sia all’assistenza, con particolare riferimento ai caregiver, molto spesso donne, vere e proprie “manager della salute” della famiglia”.
Promuovere e migliorare la salute di oltre 200mila persone: è questo lo scopo del protocollo d'intesa firmato oggi da Farmindustria, Assogenerici e Società italiana di medicina del lavoro (Siml) durante l'evento organizzato a Roma da Farmindustria, in collaborazione con Fondazione Onda, al Tempio di Adriano. `Healthcare e Diversity Managment - Lavoro e salute nelle imprese del farmaco: la persona al centro´, nella sua quinta edizione, è stato dedicato ai 66mila dipendenti delle imprese farmaceutiche e alle loro famiglie, a sostenere l'impegno delle donne che spesso associano il caregiving all'attivita' professionale. Infatti le donne nell'impresa del farmaco rappresentano il 42% degli addetti, ricoprendo ruoli importanti nell'organizzazione aziendale, ma anche nella ricerca dove superano il numero degli uomini e coprono il 52% dei posti.
“Il protocollo -si legge in una nota - va oltre gli obblighi di legge in materia di sorveglianza sanitaria per la sicurezza nel lavoro trasformandoli in una opportunità più ampia. Con i medici del lavoro si condivide un programma di prevenzione dei bisogni di salute di ogni dipendente del settore attraverso la promozione degli screening, l’educazione ai corretti stili di vita, l’informazione sulle malattie croniche. Il medico del lavoro diventa così non più l’esecutore di un adempimento - in qualche caso burocratico - ma il consigliere delle donne e degli uomini che lavorano nelle imprese farmaceutiche in funzione della migliore gestione della salute propria e nelle diverse situazioni familiari”.
“Azioni – prosegue la nota - che puntano al massimo: garantire la salute. E che potrebbero essere svolte nel corso delle visite mediche obbligatorie o in momenti concordati con le singole realtà aziendali attraverso iniziative specifiche - per esempio sull’antibiotico resistenza o sulle vaccinazioni - come seminari, campagne ad hoc, eventi mirati”.
Quello con Farmindustria e Assogenerici è il primo protocollo con il quale la SIML dà seguito a quello già sottoscritto con il Ministero della Salute sul miglioramento dello stato di salute dei lavoratori.
“La persona al centro. È il must dell’industria farmaceutica che valorizza le esigenze di ciascuno, con uno sguardo al futuro. Ecco perché - commenta Massimo Scaccabarozzi, Presidente di Farmindustria - abbiamo sottoscritto il protocollo che ci auguriamo possa essere una best practice e diventare “contagioso” per fare leva sui 12 milioni di addetti dei vari settori che i medici contattano ogni anno. Vogliamo offrire strumenti sempre più efficaci e concreti per aumentare la consapevolezza e le conoscenze sulle cure. Sia rispetto alla prevenzione sia all’assistenza, con particolare riferimento ai caregiver, molto spesso donne, vere e proprie “manager della salute” della famiglia. Donne che sono un punto di forza delle nostre imprese e la figura chiave, per i loro molteplici ruoli, in una società in profonda trasformazione.”
“L'impresa ha un dovere sociale: aiutare chi lavora all'interno. Questo per un benessere non solo dell'impiegato, ma anche dell'azienda, che così aumenta la produttività. Un esempio è lo smartworking: anche se chi lavora è collegato da casa, questo non crea un disagio all'azienda e agevola invece il lavoratore”, ha spiegato Enrique Hausermann, presidente di Assogenerici.
“Un elemento fondamentale è che tutto quello che il medico lo fa, lo fa all'interno del luogo di lavoro e quindi la donna non deve andare a cercare sostegno al di fuori. Se dovesse occuparsene da sola, non riuscirebbe magari a trovare il tempo ed eviterebbe gli screening”, ha sottolineato Giovanna Spatari, presidente della Società italiana medicina del lavoro.
“Questo protocollo rappresenta un'evoluzione del welfare aziendale nell'ambito della salute”, ha commentato Francesca Merzagora, presidente di Fondazione Onda.
“In questo Paese siamo in un ritardo culturale mostruoso, perché qualcuno non ha ancora capito che andare al lavoro sereni è più produttivo. Farmindustria si è accorta di questo problema, perché ha un'interfaccia internazionale e soprattutto perché ci lavorano le donne: significa che sono garanzia di innovazione e di cambiamento. Con questo protocollo ha fatto ancora di più: sfrutta al massimo le risorse, come quella del medico del lavoro”, ha concluso Armando Bartolazzi, sottosegretario di Stato al ministero della Salute.
Le donne nelle imprese del farmaco
Le donne nelle imprese del farmaco rappresentano il 42% degli addetti. E spesso con ruoli importanti nell’organizzazione aziendale. Nell’industria farmaceutica sono infatti il 40% dei dirigenti e quadri. E nella Ricerca sono addirittura più degli uomini: 52%.
Un’occupazione in “salute”
Dal 2015 al 2017 l’industria farmaceutica ha aumentato più di tutti i settori il numero di addetti: +4,5% complessivamente rispetto al +1,3% del resto dell’industria. E anche nel 2018, con una crescita dell’1%, ha dato un contributo superiore alla media degli altri settori.
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