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Mercoledì 06 MARZO 2019
8 marzo. “Ruolo naturale della donna è in famiglia”. Bufera su volantino della Lega di Crotone. Le Ministre M5S: “Scioccante”. E Salvini prende le distanze
Nel manifesto redatto dalla sezione di Crotone del partito si elencano coloro i quali, secondo i leghisti, offendono la dignità della donna. Ma da social e politica arrivano una pioggia di critiche. Le Ministre Lezzi, Grillo e Trenta prendono le distanze: “Un messaggio che rievoca tempi medievali e un approccio indubbiamente volgare e sessista”.
Bufera su un manifesto della Lega di Crotone in occasione dell’8 marzo. Per il manifesto in sei punti a offendere la dignità della donna sarebbero coloro che:
1. Sostengono la "ignominiosa pratica dell'utero in affitto"
2. Sostengono proposte di legge che sostituiscono le parole "mamma" e "papà" con "genitore 1" e "genitore 2".
3. Ritengono che la donna "abbia bisogno di quote rosa per dimostrare il proprio valore".
4. Sostengono "una cultura politica che rivendica una sempre più marcata autodeterminazione della donna che suscita un atteggiamento rancoroso e di lotta nei confronti dell'uomo".
5. Contrastano il "ruolo naturale della donna volto alla promozione e al sostegno della vita e della famiglia".
6. Strumentalizzano la donna "per finalità meramente ideologiche" al solo scopo "di fare la rivoluzione".
Durissime le reazioni sia sui social che dal mondo politico.
A schierarsi contro la locandina leghista anche le tre Ministre del M5S. “Il volantino diffuso in occasione della festa dell’8 marzo dalla Lega di Crotone è scioccante. Leggere che “offende la dignità delle donne chi ne rivendica l’autodeterminazione” ci riporta indietro di decenni. Come donne di questo governo esprimiamo la nostra più profonda preoccupazione e la più ferma condanna verso un messaggio che rievoca tempi medievali e un approccio indubbiamente volgare e sessista. Ci auguriamo e confidiamo che i vertici della Lega prendano quanto prima le distanze”. Lo dichiarano in una nota congiunta le ministre donne del M5S Elisabetta Trenta, Giulia Grillo e Barbara Lezzi.
Critica anche l’ex Ministro Beatrice Lorenzin: “Sono sconvolta dal volantino pubblicato su Facebook dalla “ Lega Giovani per Salvini premier di Crotone” in occasione della festa della donna. Sono sconvolta sia per i contenuti sia perché è stato scritto da ragazzi. Un volantino che mette sullo stesso piano utero in affitto e quote rosa, uno strumento per agevolare la partecipazione delle donne nelle istituzioni democratiche e aiutarle nella costruzione di leadership politiche in un Paese che, su questo tema, è ancora fanalino di coda; e l’utero in affitto è una pratica abominevole, dove le donne sono usate come forni per far crescere embrioni di altri snaturandole dalla loro dimensione antropologica di portatrici di maternità".
"Il volantino - ha precisato - propone una dicotomia dunque tra la donna di potere e l’immagine di angelo del focolare e vestale. Invece di andare avanti si torna indietro di decenni. A pochi giorni dalla festa della donna questo fa capire l’urgenza di riportare la questione femminile al centro dell’agenda politica ed educativa del Paese. In un mondo in cui le ragazzine si prostituiscono sui social per avere le ricariche del cellulare ed aumenta in modo esponenziale la violenza contro le donne, aiutare le donne e gli uomini al rispetto di sé e dell’altro, educare le ragazze alla formazione della consapevolezza di sé e la prospettiva di leadership è un dovere per tutti noi che abbiamo incarichi istituzionali, politici ed amministrativi. Ricordo che gli stessi che vedono nelle quote rosa uno svilimento della donna, hanno presentato una legge come la legge Pillon sull’affido condiviso che snatura il senso stesso della maternità e fanno proposte per legalizzare la prostituzione. E dunque non va bene essere forno per cucinare embrioni altrui ma va bene essere carne da vendere al mercato”.
Il vicepremier prende le distanze. “Non ne sapevo niente e non ne condivido alcuni contenuti. Lavoro per la piena parità di diritti e doveri per uomini e donne, per mamme e papà”. Così Matteo Salvini commenta, con l'AGI.
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