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Martedì 26 FEBBRAIO 2019
Negli studi dei medici di famiglia come al Cup. Alla Fimmg piace la proposta della Regione Toscana

Per il segretario della Fimmg Firenze, Vittorio Boscherini, la possibilità di prenotare visite ed esami direttamente negli studi consentirà ai medici di famiglia di avere il pieno governo del percorso assistenziale. “Agevoliamo i pazienti più fragili, per i quali l’iter di prenotazione può essere complicato, e soprattutto garantiamo che i tempi da noi stabiliti per una prestazione siano rispettati”. Alla Regione la Fimmg Firenze risorse per l’assunzione di personale di segreteria da dedicare al servizio.

Alla Fimmg piace la proposta della Regione Toscana di affidare ai medici di medicina generale il compito di effettuare prenotazioni per esami e visite specialistiche. “Non significa che ad effettuare la prenotazione saranno i medici, riducendo il tempo dedicato alla visita del paziente. Il servizio organizzato negli studi dei medici di medicina generale sarà gestito da personale di segreteria assunto a questo scopo”, spiega Vittorio Boscherini, segretario Fimmg Firenze, smorzando così l’allarme lanciato dallo Smi Toscana in merito all’aggravio di burocrazia per i medici a discapito del tempo dedicato al paziente.

Boscherini contesta lo Smi anche quando afferma che i cittadini non ricaveranno alcun vantaggio dal nuovo servizio, dal momento che non si incrementa la disponibilità di visite specialistiche ma solo le sedi dove prenotarle. “Il vantaggio sarà quello di permettere al medico di medicina generale di avere il pieno governo del percorso assistenziale. Questo significa da una parte agevolare i pazienti più fragili, per i quali l’iter di prenotazione può essere complicato, ma anche, e soprattutto, garantire al cittadino che l’attesa per la prestazione sarà quella stabilita dal medico di famiglia e non oltre. Insomma, è facile comprendere che avere il proprio medico di famiglia che interagisce direttamente con il sistema non può che aiutare il cittadino”.

Boscherini parla con sicurezza perché forte dell’esperienza vissuta alla Ausl Toscana Centro con il progetto Fast Track, che prevede l’utilizzo dei codici da parte dei Medici di Famiglia, e il conseguente impegno da parte dell'Azienda a rispettarli, nonché l'utilizzo di un numero verde a disposizione del medico di famiglia per verificare immediatamente la disponibilità: in pratica il paziente quando esce dall'ambulatorio del proprio medico ha già la prenotazione della prestazione che svolgerà entro massimo 72 ore.  

Considerata l'alta rappresentatività della Fimmg, l’accordo con la Regione sembra scontato, quindi. Ma servirà mettere in campo delle risorse, precisa Boscherini. “Il compito del medico è visitare il paziente e avere con lui un confronto in merito al suo stato di salute. Le prenotazioni non possono essere compito del medico. Dovranno essere demandate a personale di supporto dedicato che dovrà essere assunto negli studi medici. A questo scopo l’Azienda Toscana Centro ha stanziato 500 mila euro all’anno in agginta all'indennità prevista a livello nazionale per l'assunzione di collaboratori di studio. Ci aspettiamo che la Regione faccia la sua parte per finanziare il progetto a livello regionale”, spiega Boscherini.

Ma ci sono anche altri progetti su cui la Fimmg Firenze aspetta risposte dalla Regione. Il primo riguarda le vaccinazioni. “Abbiamo chiesto che venga estesa al mmg la possibilità di effettuare nei nostri ambulatori tutte le vaccinazione previste dai Lea per i cittadini oltre i 6 anni di età. Abbiamo già un protocollo di intesa con la Regione. Il protocollo doveva essere definito entro il 15 dicembre 2018 ma così non è stato perché la Regione non ci ha ancora convocati”.

E poi il capitolo fragilità e cronicità. “In Toscana la cronicità è gestita attraverso un progetto di sanità di iniziativa approvato nel 2009 per quattro patologie, diabete, scompenso cardiaco, Bpco e ictus. Riteniamo che questo sistema vada aggiornato”, spiega Boscherini. A questo scopo, spiega il segretario Fimmg Firenze, era stata approvata una delibera del 2016 e successivo accordo per ampliare il target ai pazienti fragili. “E’ totalmente assurdo non gestire attraverso la sanità di iniziativa un paziente con tumore, ormai considerata una patologia cronica. Abbiamo l’accordo, abbiamo la delibera, ma non si parte per problemi burocratici, inerenti alla privacy o di carattere informatico. Sono problemi che in pochi giorni potrebbero essere risolti e per questo ci aspettiamo dalla Regione un’accelerazione”.

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