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Martedì 12 FEBBRAIO 2019
La Asl di Teramo aggiudica i lavori di messa in sicurezza dell’’ex Ospedale Psichiatrico Centrale

Nonostante gli interventi di messa in sicurezza effettuati negli ultimi anni con un costo di oltre un milione di euro, lo stato di degrado dell’edificio e la contiguità dello stesso con molte strade pubbliche, continua a costituire un potenziale pericolo.

"La Asl di Teramo, proprietaria del cosiddetto “ex Manicomio”, ha aggiudicato, con delibera n° 1623 del 16.10.2018, la gara d’appalto per i lavori di messa in sicurezza dell’immobile, per un importo di 367.278,56 euro. I Lavori sono partiti in questi giorni e sono in parte visibili sul lato di 'Porta Melatina'". A darne notizia, un comunicato dell'Azienda sanitaria di Teramo.

"Nonostante gli interventi di messa in sicurezza effettuati negli ultimi anni con un costo di oltre un milione di euro - spiega la nota -, lo stato di degrado dell’edificio e la contiguità dello stesso con molte strade pubbliche, continua a costituire un potenziale pericolo dovuto a possibili piccoli crolli anche in conseguenza di danni dei terremoti del 2016.

I lavori di messa in sicurezza restano interamente a carico della Asl che è la proprietaria dell’immobile fino all’arrivo dei fondi stanziati con il 'Masterplan', per il recupero dell’edificio. Solo con l’appalto definitivo dei lavori la custodia dell’immobile passerà all’Università di Teramo.

Quello delle strutture 'vecchie' ed in disuso - prosegue la nota - è un problema reale per l’Azienda che è costretta ad utilizzare le risorse del servizio sanitario - cioè di somme destinate alla cura dei pazienti - per il mantenimento di edifici che non hanno alcun valore oppure utilità di tipo sanitario, ma che non si possono né abbattere e neppure cedere a causa della esistenza di vincoli di varie tipologie come è il caso dell’ 'ex ospedaletto' di Porta Romana a Teramo.

Nei prossimi mesi - conclude la nota - sarà comunque attivato uno studio per la dismissione di queste strutture che, in assenza di finanziamenti esterni, non possono restare nel patrimonio della Asl".  

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