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Venerdì 08 FEBBRAIO 2019
Le proposte di Fvm Sicilia sulla rimodulazione della rete ospedaliera regionale

Proseguono in Sicilia gli incontri tra i sindacati e l’Assessorato alla sanità, iniziati lo scorso 23 gennaio, sulla rimodulazione della nuova Rete Ospedaliera regionale. Rosario Di Carlo, Fvm Sicilia (Fismu): “Urgente e strategico il potenziamento della Rete del Territorio e del personale medico”.

"In Sicilia prosegue oggi il calendario di incontri tra i sindacati e l’Assessorato alla sanità (iniziato lo scorso 23 gennaio) sulla rimodulazione della nuova Rete Ospedaliera regionale varata nel settembre del 2018 e approvata dai Ministeri della Salute e dell’Economia, seppur con qualche prescrizione da realizzare in un arco temporale spalmato in diciotto mesi (giugno 2020), tra queste quella riguardante i 'Punti nascita' e le reti STAM e STEN". È quanto si legge in una nota della Federazione veterinari e medici (Fvm) della Sicilia.
 
"Tra le prossime tappe la discussione anche sul decreto di nomina dei manager e subito dopo la nomina di direttori amministrativi e sanitari. Il crono-programma dei lavori si concluderà il 15 febbraio prossimo. In commissione per Fvm, anche il dirigente nazionale di Fismu, Rosario Di Carlo.

Nel corso delle riunioni Di Carlo ha sottolineato come siano emerse diverse criticità. “Il numero dei posti letto - ricorda il dirigente regionale Fvm - non è equamente distribuito sul territorio regionale e i Pronto Soccorso sono oberati di lavoro per la carenza di medici. È urgente intervenire, quindi, sul piano del potenziamento del personale. Sul ‘Privato Accreditato’ - aggiunge - è stata ribadita la richiesta di conoscere il numero dei posti letto della cliniche accreditate previste dal DM 70 /2015, in relazione a quelli delle strutture pubbliche. Secondo l’Assessorato su 18.058 posti letto in Sicilia, 4.675 sono, appunto, nel privato accreditato. Ci è stato garantito che verrà dato mandato ai direttori delle Asp di censire con precisione l'articolazione dei posti accreditati”.
 
“Un nodo strategico - spiega Di Carlo - è la riorganizzazione della Rete del Territorio. E si è chiesto che le Unità Semplici (U.S.) siano oggetto di Atti Aziendali non di panificazione regionale, che le piante organiche di Unità semplici Dipartimentali (USD) e delle U.S. prevedano un numero minimo di medici che possa essere incrementato secondo il volume di attività. Fondamentale definire il rapporto universitari-ospedalieri che in alcune realtà convivono. Si è chiesto un protocollo Università/Ospedale che preveda pari dignità. Basta sperequazioni”.
 
“Sul piano della sicurezza e della responsabilità professionale - spiega il dirigente regionale Fvm - si è chiesto una guida per la formulazione degli atti aziendali nella regione per avere maggiori garanzie per gli operatori e contemporaneamente la diminuzione di eventuali contenziosi. Altro problema sollevato quello della Medicina penitenziaria: si è proposto che l'organizzazione sia in capo alle Asp per evitare di ricorrere al privato”.
 
“Infine - conclude Di Carlo -, da parte sindacale serve un piano per gli organici delle Unità di Medicina e chirurgia d’accettazione e urgenza (MCAU), colmando il vuoto degli anestesisti, la cui carenza condiziona l'attività delle sale operatorie. E allo stesso tempo assicurare che si garantisca il pieno organico delle Unità operative, delle Unità Operative Semplici e delle Unità operative semplici dipartimentali”. 

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