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Venerdì 08 FEBBRAIO 2019
Omceo Torino prende posizione su quanto accaduto a una delle donne sgomberate dal Cara di Castenuovo di Porto: “Faith era a rischio parto pre-termine, farla viaggiare sola violazione diritto alla salute”
“Come medici siamo preoccupati da questa vicenda, su cui ci sono ancora molti punti da chiarire, ma che è non solo un’evidente violazione del diritto alla salute che la nostra Costituzione dovrebbe garantire, ma una vera crudeltà”, scrive in una nota il presidente Guido Giustetto. L'Omceo torinese ha anche preso contatti con la responsabile dell'Arci di Lecce dove la ragazza era stata indirizzata
L'Ordine dei medici di Torino intervene sulla vicenda di Faith, la ragazza, ricorda l'Ordine in una nota, "dimessa dall’ospedale San Filippo Neri di Roma il 5 gennaio con diagnosi di rischio di parto pre-termine e messa su un treno dal Cara (Centro di accoglienza per richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto da sola e con due valigie pesanti, nonostante era chiaramente indicata la possibilità che il suo travaglio cominciasse in qualsiasi momento".
Faith, come è noto, faceva parte dei circa 500 migranti allontanati dal Cara alle porte di Roma. Nel suo caso la destinazione era Lecce dove è stata accolta dall'Arci locale i cui operatori hanno provveduto a portarla immediatamente all'Ospedale di Galatina dove la donna ha partorito la settimana scorsa.
Ed è stato lo stesso Omceo torinese a contattare la presidente dell'Arci di Lecce Anna Caputo per capire meglio come siano andate le cose. "La documentazione della ragazza sarebbe stata regolarmente inviata dal Cara all’Arci di Lecce tramite il sistema centrale del Ministero dell’Interno e, sebbene parzialmente, nelle mani della gestante quando è arrivata in ospedale, contrariamente a quanto riportato in un primo tempo", ha spiegato Caputo all'ufficio stampa dell'Ordine.
“Quando si decide di chiudere un Cara - ha aggiunto - lo si deve fare con un tempo congruo di preavviso, per gestire tutta una serie di casi particolari che richiedono una sistemazione adeguata e che gli enti territoriali devono valutare e risolvere. Non si può chiudere un Cara in due giorni, specialmente quando sono stati accertati casi complessi come quello di una donna a rischio di gravidanza pre-termine, senza un minimo di tutela nei suoi confronti”.
“Come medici siamo preoccupati da questa vicenda, su cui ci sono ancora molti punti da chiarire, ma che è un’evidente violazione del diritto alla salute che la nostra Costituzione dovrebbe garantire”, commenta a questo punto il presidente dell’Ordine di Torino Guido Giustetto. Che aggiunge: “Il Codice deontologico ci ricorda che non devono esserci distinzioni di età, di sesso, di etnia, di religione, di nazionalità, di condizione sociale, di ideologia assumendo come principio il rispetto della vita, della salute fisica e psichica, della libertà e della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali.”
"Lasciar viaggiare in treno da sola una donna, una madre che può iniziare il travaglio in qualsiasi momento - conclude Giustetto -, non è, a nostro avviso, solo una violazione della dignità della persona e dei suoi diritti fondamentali, ma un esempio di vera crudeltà. Risulta doveroso a questo punto chiederci se episodi come questo – che rinnegano e annullano la dignità umana – non abbiano lo scopo di assuefarci a tale crudeltà, così da farceli sembrare normalità quotidiana".
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