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Venerdì 08 FEBBRAIO 2019
Lombardia. Paletti alla sanità privata? Gallera e Aiop smorzano i toni: “Nessuno scontro. Ma ci sono questioni da affrontare”
“Il modello Lombardo di sanità pubblica affiancata da una forte componente privata non è il alcun modo in discussione. Ma c'è bisogno di rivedere alcune cose alla luce dei cambiamenti scientifici, epidemiologici ed economici degli ultimi 20 anni. E su questo apriremo un confronto”. L'assessore al Welfare mette così a tacere le voci sulla presunta volontà della Giunta di mettere le catene alla sanità privata con le nuove Regole di Sistema. L'Aiop, pur non nascondendo le proprie preoccupazioni, conferma la strada del confronto. LA DELIBERA
La Regione Lombardia chiede agli erogatori di prestazioni sanitarie di programmare la propria attività in base alle cure considerate più necessarie, evitando il ricorso alle attività maggiormente remunerative ma clinicamente meno rilevanti. Una indicazione precisa, contenuta nelle nuove “Regole di sistema” approvate lo scorso dicembre e che, a tal fine, prevedono nel 2019 una decurtazione di 35 milioni di euro dalla quota complessiva di risorse da negoziare per le attività di ricovero in modo da destinarle ad alcune tipologie mirate, anche per far fronte al problema delle liste d'attesa. Un'ipotesi che, secondo il Corriere della Sera, avrebbe messo sul piede di guerra le associazioni della sanità privata.
Ma l'assessore al Welfare Giulio Gallera e il presidente Aiop Lombardia, Dario Beretta, smorzano i toni e smentiscono che sia in atto uno scontro, anche se la necessità di un confronto emerge con urgenza. Anche sul budget di struttura per i ricoveri dei pazienti fuori regione relativo a prestazioni di bassa complessità, che la Regione intende rinegoziare e che preoccupa l'Aiop.
Gallera rassicura: “In nessun modo intendiamo mettere in discussione il modello esistente fondato sull’erogazione di servizi da parte del pubblico e del privato. Questo sistema è solido e consolidato, e ha portato la Lombardia a raggiungere livelli di grande eccellenza come forse non è accaduto in nessun'altra Regione italiana. Il ruolo del privato è stato e resta fondamentale“, chiarisce l'assessore al nostro giornale. “L’unica cosa che rileviamo - puntalizza Gallera - è la necessità di andare incontro alle mutazioni epidemiologiche, scientifiche ed economiche degli ultimi anni e riteniamo che questo percorso debba riguardare anche la componente privata. Ne siamo convinti proprio perché riteniamo il privato un pilastro fondamentale del nostro sistema, in certe aree di azione anche più solido del sistema pubblico. Ma pubblico e privato devono camminare insieme, in un rapporto non più competitivo ma di collaborazione, con una prospettiva di crescita per entrambi”.
Se non c'è un cambio di rotta, come si deve interpretare, allora, il passaggio delle Regole di Sistema in cui, partendo dalla constatazione che i ricoveri si sono ridotti (soprattutto grazie all’opportunità di intervenire in day hospital o in regime ambulatoriale), si evidenzia come “alla riduzione ‘fisiologica’ dei ricoveri dovrebbe corrispondere una riduzione del budget complessivo di risorse riservato agli stessi, anche per evitare che gli erogatori si concentrino su attività caratterizzate da buona redditività unitaria e da non verificata necessità epidemiologica”?. “Non vuole in alcun modo essere una accusa né significare che sarà messa in atto una programmazione dirigistica del pubblico che il privato dovrà assecondare passivamente”, risponde Gallera. “È piuttosto un progetto da realizzare insieme, nell’ambito del quale ci sarà modo di valorizzare le eccellenze private e condividere alcuni percorsi di cura”.
La questione, per Gallera, è la seguente: “Ci sono casi in cui i pazienti sono trattenuti in reparti per acuti a causa della mancanza di posti post acuzie non previsti ai tempi dell’accreditamento - parliamo degli anni '90 - semplicemente perché in quel momento non ce ne era bisogno”. E ancora: “Oggi servono più posti letto in oncologia e un numero maggior di interventi di cataratta”. Altrimenti “rischiamo di avere liste d’attesa di 10 anni per la cataratta mentre si eseguono interventi di chirurgia bariatrica uno dietro all’altro”. Insomma, “dobbiamo tenere conto dell’evoluzione naturale del sistema in tutte le sue sfaccettature per rispondere ai bisogni di salute e far fronte alle liste d'attesa. E questo percorso deve riguardare anche il privato”.
Di questo l'Aiop è consapevole. “Siamo perfettamente consci che la riduzione dell’investimento statale renda necessario un cambiamento dell’approccio ai bisogni dei cittadini per meglio rispondere alle sfide dell’invecchiamento e della cronicità. E infatti - osserva Beretta - abbiamo pienamente aderito alla riforma fortemente voluta da Regione Lombardia, per la presa in carico dei pazienti cronici con l’adesione di 182 strutture ritenute idonee come gestori e 730 come erogatori, sopportando notevoli costi di implementazione per i centri servizi”. Restano, però, le preoccupazioni su come questo dovrebbe avvenire e sulle conseguenze che avrà sulla sostenibilità delle strutture private.
L’assessore rassicura in merito all’entità della decurtazione del budget per i ricoveri: “Non riduciamo le risorse destinate all’ospedaliera. Semplicemente una quota quasi simbolica destinata ai ricoveri, cioè 35 milioni tra pubblico e privato, viene dirottata su prestazioni ritenute più necessarie. Per il privato si tratta di una quota che si aggira intorno all’0,8% del budget”. Per l'Aiop Lombardia, tuttavia, “questa riduzione di budget avrebbe però potuto essere attuata con risorse aggiuntive, così come previsto per la sperimentazione nelle ATS di Milano e Brescia relativamente a 12 prestazioni ambulatoriali che hanno tempi di attesa più lunghi, con un finanziamento di 15 milioni di euro”.
Queste, dunque, le regole da cui deve partire il confronto per identificare le aree su cui orientare le attività in base alla domanda di salute. In che modo sarà deciso entro febbraio, nell’ambito della rinegoziazione dei budget e degli accreditamenti. E Gallera assicura “condivisione sulle modalità di azione”.
Tra i punti di forza delle nuove Regole di Sistema, Gallera cita poi gli incentivi sulle prestazioni ambulatoriali, con un investimento di 15 milioni di euro in più tra pubblico e privato per aumentare l'attività sulle 12 prestazioni più critiche. “C’è però bisogno di centralizzare le attività per ridurre il problema delle doppie prenotazioni o delle mancate presenze”, spiega l’assessore illustrando le misure studiate dalla Regione per l’abbattimento delle liste d’attesa. “Stiamo ragionando anche sulle funzioni non tariffate. Dobbiamo riarticolarle ma anche in questo caso abbiamo confermato il budget di 135 milioni”.
L’impegno della Regione è a non penalizzare il privato ma, anzi, “di sostenerlo, per quanto possibile, anche in relazione alle criticità derivanti dalla scelte del Governo nazionale, di cui però non possiamo addossarci le colpe”, afferma Gallera.
Sostegno e collaborazione è quanto chiede anche il presidente Aiop, Dario Beretta. “Siamo consapevoli dei vincoli imposti dai precedenti governi - afferma Beretta al nostro giornale -, ma chiediamo che Regione Lombardia nella conferenza Stato/Regioni, sia parte attiva per utilizzare quello spiraglio aperto dalla Legge di Bilancio 2019, che dovrebbe assicurare una maggiore autonomia alle regioni nella gestione del proprio fondo sanitario, superando in tal modo i vincoli imposti dal D.L. 95/2012 (Spending review). L’autonomia permetterebbe anche di risolvere il problema del rinnovo contrattuale della sanità privata che al contrario di quello della sanità pubblica non ha ancora copertura economica”.
“Ci auguriamo – conclude il presidente di Aiop Lombardia -, con Regione Lombardia, un sempre più serrato confronto nella definizione delle regole di sistema, nell’interesse della salute dei nostri cittadini ma anche per preservare tutti quegli elementi che sono alla base della grande capacità attrattiva della nostra regione: ricerca scientifica, investimenti tecnologici e strutturali, formazione altamente qualificata”.
Lucia Conti
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