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Venerdì 01 FEBBRAIO 2019
Ps Tor Vergata. Rosati (Cittadinanzattiva Lazio): “Servizi territoriali senza controllo producono sovraffollamento ordinario nelle emergenze”

“Tutto tristemente previsto” afferma il segretario regionale, dopo l’allarme denunciato dai media che in un video mostrano stanze stipate e pazienti ammassati nei corridoi sopra le barelle o seduti sulle sedie a rotelle. “È una sequenza ininterrotta di segnalazioni di sovraffollamento dei PS del Lazio, di carenze del personale sanitario che si stanno nella gran parte dei casi prodigando oltre ogni sforzo”

“La situazione di sovraffollamento e di estrema difficoltà segnalata dai cittadini questa notte al Pronto Soccorso del Policlinico Tor Vergata non è una novità, ma una triste constatazione dell’incapacità di organizzare una filiera di servizi socio sanitari che mettano al centro i cittadini”
 
Questo il commento di Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio in merito alle notizie apparse su due testate web che denunciavano una situazione di sovraffollamento e assenza di personale in Ps.
 
“E’ una sequenza ininterrotta di segnalazioni che ci giungono, di denunce di sovraffollamento dei PS del Lazio – continua Rosati – di carenze del personale sanitario che, per inciso, si stanno nella gran parte dei casi prodigando oltre ogni sforzo, per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini. Ma impegno, buona volontà e promesse non bastano più. La situazione del PS di Tor Vergata di stanotte si ripete a ciclo continuo in tutti i PS del Lazio”.
 
La Regione Lazio, sottolinea Cittadinanzattiva, deve rispondere chiaramente sui punti sollevati anche recentemente in merito:  al tema dell’emergenza-urgenza e del personale Ares 118 (in 11 anni si è passati da 4.400 operatori a 1.700, di questi molto non possono per cause di servizio essere operativi su ambulanze, gli equipaggi devono coprire un bacino territoriale doppio rispetto a 11 anni fa; il problema della ambulanze in attesa di riavere la lettiga per poter ripartire alla volta di un ulteriore intervento ecc. ecc); sul vero problema che spinge i cittadini a accedere al Servizio sanitario attraverso il Pronto Soccorso (parliamo di codici bianchi e verdi cioè casi che potrebbero essere gestiti in altre sedi e che rappresentano almeno il 70% delle prestazioni dei Pronto Soccorso) rappresentato dalla desertificazione dei servizi territoriali e della assoluta mancanza di coordinamento e di presa in carico delle persone.
 
“I dati sugli accessi ai Pronto Soccorso testimoniano (e i numeri dicono molto più delle nostre parole) che il problema esiste e non si può far finta di nulla. Continueremo a sollecitare tutti i soggetti –  conclude Rosati – in primis la Regione Lazio, ma la desertificazione dei servizi territoriali, il sostanziale smantellamento delle reti di prossimità e dei luoghi di cura, la carenza di personale (anche se la Regione a onor del vero ha attivato i concorsi per iniziare a riempire i vuoti prodotti dal Commissariamento), la necessità da parte dei cittadini di accedere ai servizi sanitari producono una miscela esplosiva che va governata con criterio, intelligenza e responsabilità.
 
Cittadinanzattiva Lazio sta quindi promuovendo l’idea di recuperare strutture ospedaliere chiuse, dismesse o ridotte nella loro operatività per renderle “Ospedali di comunità” dove si possa, con un accordo con i medici di base e gli infermieri, alleggerire la fase del post acuzie e avviare un percorso di reale presa in carico con la medicina del territorio: “Ma tutta la filiera della presa in carico e dell’emergenza-urgenza – conclude – deve essere omogeneizzata, ordinata e sostenuta da una grande azione di governo responsabile, intelligente e “visionaria” dove ogni soggetto sia parte attiva di un percorso di lavoro di squadra”.

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