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Giovedì 31 GENNAIO 2019
Emilia Romagna. Bagarre sui punti nascita. M5S: “Per ministero la competenza è regionale”. Bonaccini: “Norme sono nazionali, Regioni non possono modificarle”
Alcuni esponenti del M5S ricevuti al ministero per parlare della riapertura dei Punti nascita dell'Emilia Romagna. Maria Edera Spadoni riferisce: “Il Comitato Punti Nascita Nazionale ha confermato che il proprio parere è consultivo e non vincolante, la competenza è dunque regionale”. Ma il governatore e l’assessore puntualizzano: “I parametri sui Punti nascita sono determinati da un decreto nazionale, e non è certo la Regione a poterlo modificare”.
I parlamentari e consiglieri dell’Emilia Romagna al ministero per parlare della riapertura dei punti nascita, ma la comunicazione che ha seguito l’incontro getta confusione in merito ai passaggi necessari per la riapertura dei punti nascita chiusi in base alla legge che stabiliva la soglia di 500 parti all’anno ed altri parametri di sicurezza. La vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni, presente all’incontro, afferma di avere avuto rassicurazioni dal Comitato Punti Nascita Nazionale che il parere dello stesso “è consultivo e non vincolante” e, dunque, “la competenza sulla riapertura è regionale”. Ma il presidente della Regione Stefano Bonaccini e l’assessore alla Salute, Sergio Venturi, puntualizzano: “Abbiamo prima sollecitato il Governo, poi condiviso un impegno con la ministro Giulia Grillo proprio perché la sola via possibile per ridiscutere la sospensione dell’attività di alcuni Punti nascita è quella di cambiare l’Accordo Stato-Regioni del 2010, poi recepito dal decreto legislativo del 2015”.
Da chiarire, dunque, i contenuti del confronto di martedì scorso tra i rappresentanti del Ministero e la Vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, la deputata Stefania Ascari e la consigliera 5 stelle della Regione Emilia Romagna Raffaella Sensoli. All’incontro, che verteva proprio sulla questione della riapertura dei Punti nascita dell’Emilia-Romagna, ha partecipato il sottosegretario Armando Bartolazzi, secondo quanto riferito dai 5S.
All’incontro erano preseti anche il sindaco di Castelnovo ne’ Monti Enrico Bini, il Comitato le Cicogne di Montagna di Castelnovo ne’ Monti, il Comitato Salviamo l’Ospedale di Pavullo in rappresentanza anche di Diritto Nascere in Montagna di Castelnovo ne’ Monti, il Comitato Pro Ospedale Santa Maria delle Valli del Taro e del Ceno, il Comitato Mamme della tenda di Borgo Val di Taro.
“Il Sottosegretario alla Salute Bartolazzi – riferiscono Ascari e Spadoni in una nota - ha dichiarato che è fondamentale valutare la situazione di ogni singolo Punto Nascita con dati certi asserendo che non si può generalizzare e vanno analizzati diversamente caso per caso da qui la disponibilità ad analizzare le singole richieste”. Le pentastellate affermano che, “come ha affermato la Ministra della Salute Grillo, in considerazione del progressivo calo degli indici demografici del Paese, della carenza di alcune figure professionali sanitarie e per l’evidenza di situazioni territoriali caratterizzate da particolare disagio orogeografico, è necessario valutare insieme alle Regioni l’attualità dell’Accordo Stato-Regioni del 2010, recepito poi dal DM 70/2015 e utilizzare il ‘Patto della Salute’ per aggiornare i criteri”. Ma “su mia richiesta il Comitato Punti Nascita Nazionale ha confermato che il proprio parere è consultivo e non vincolante. Questo avalla la nostra posizione sul fatto che la competenza sulla riapertura è regionale”, incalza la vicepresidente Spadoni.
Sulla questione il governatore Stefano Bonaccini e l’assessore Sergio Venturi non lasciano dubbi: la questione è nazionale e la modifica dei parametri deve avere forza di legge nazionale. “Ho incontrato la ministra Grillo pochi giorni fa – ricorda Bonaccini - e abbiamo condiviso l’impegno ad affrontare il tema dei Punti nascita nell’ambito della discussione sul Patto per la Salute che stiamo per affrontare. Si è dunque aperto il confronto col Governo, cosa che auspicavamo da tempo, e questo è un fatto molto positivo. Discuteremo anche dei parametri necessari affinché un Punto nascita possa proseguire o meno l’attività, ma una cosa credo debba essere chiara: questo argomento non può diventare oggetto di scontro politico, stiamo parlando della sicurezza e della salute di mamme e bambini, che continueranno a essere la nostra priorità anche nel confronto col Governo”, spiega Bonaccini, che in merito è intervenuto in Aula.
“I parametri sui Punti nascita – ha evidenziato Venturi - sono determinati da un decreto nazionale, e non è certo la Regione a poterlo modificare. Abbiamo prima sollecitato il Governo, poi condiviso un impegno con la ministra Grillo proprio perché la sola via possibile per ridiscutere la sospensione dell’attività di alcuni Punti nascita è quella di cambiare l’Accordo Stato-Regioni del 2010, poi recepito dal decreto legislativo del 2015. Le dichiarazioni della ministra sono state molte chiare e non ho nulla da eccepire. Non credo invece che ieri fosse intenzione della ministra parlare per interposto parlamentare - prosegue l’assessore riferendosi all’incontro avuto al ministero da alcuni parlamentari della maggioranza -. A meno che non vi sia qualcuno del M5s che intenda smentire o correggere la ministra stessa quando assume impegni in materia di Sanità”.
Per Venturi “appare infine curioso che qualcuno invochi la competenza diretta della Regione nell’ambito di incontri a cui la Regione non è stata invitata a partecipare. Ieri al ministero la Regione non era presente, come peraltro non lo era la ministra. Per parte nostra- chiude Venturi- consideriamo le dichiarazioni dei singoli esponenti del M5s per quello che sono e stiamo quindi agli impegni assunti dalla ministra Grillo”.
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