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Sabato 26 GENNAIO 2019
Parafarmacie. Dopo il flop del Dl semplificazioni Lpi incontra Leu: “Question time e due interrogazioni con Leu su delisting, servizi e farmaci di fascia C”
Dopo la chiusura sul tema parafarmacie nel decreto semplificazioni che il prossimo lunedì approderà nell'Aula del Senato, le Libere parafarmacie italiane proseguono il loro lavoro di collaborazione con Leu che porterà prossimamente all'avvio di un Question Time a breve in aula con il Ministro della Salute e due interrogazioni a risposta scritta in commissione.
Dopo l'esito del Decreto semplificazioni con un nulla di fatto sul tema parafarmacie, le Libere parafarmacie italiane non demordono e annunciano una serie di nuove iniziative grazie al lavoro portato avanti insieme a Leu. Previsto, a breve, un Question Time in aula con il Ministro della Salute e due interrogazioni a risposta scritta in commissione, nei quali si affronteranno i temi delisting, servizi e farmaci di fascia C.
"Si parla che il prezzo dei farmaci di fascia C deve aumentare, la spesa sanitaria privata è arrivata al 2,2% del Pil, superando quella dei Consumi, a danno delle Famiglie più povere. Il 40% della spesa sanitaria è out-of-pocket e i dati Censis recenti parlano di 11 milioni di Italiani che hanno dovuto rinviare o rinunciare a curarsi per difficoltà economiche. Dopo questi dati allarmanti il Governo, o meglio i partiti di maggioranza, è contro a misure che porterebbero ossigeno alle Famiglie Italiane", spiega il presidente di Lpi, Ivan Giuseppe Ruggiero.
"Le liberalizzazioni dei Farmaci di Fascia C, si stima che porterebbero a un risparmio di circa 1 miliardo di euro annuo, 4000 nuove aziende e 6000 posti di lavoro in tre anni. Inoltre permetterebbero a migliorare l’accesso alle cure per i Cittadini, i quali possono scegliere, liberamente, come e dove curarsi, nel rispetto della Costituzione Italiana. Il Governo dice no a tutto questo con le conseguenze di aumentare le 'diseguaglianze' tra i cittadini: infatti, la spesa sanitaria privata in rapporto alla spesa Totale per i consumi, pesa di più per le Famiglie con reddito familiare più basso", conclude Ruggiero.
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