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Giovedì 24 GENNAIO 2019
Livorno. Senegalese muore in ospedale e la Asl lo fa seppellire. Insorge la Comunità senegalese: “Nessuno ci ha avvisati”. Ma la Asl si difende
“Abbiamo chiamato i numeri segnalati dal paziente in cartelle clinica, che sono gli unici autorizzati ad essere informati sulla sua situazione clinica. Ma dai due cellulari non è arrivata risposta”, spiega la Asl. La salma è rimasta alla morgue per “le 48 ore indicate ndicate per la presentazione dei familiari”, poi il trasferimento al cimitero comunale.
La comunità senegalese di Livorno protesta contro la decisione della Ausl Toscana Nord Ovest di far seppellire nel cimitero comunale un connazionale morto in ospedale il 15 gennaio scorso. Secondo la comunità senegalese la Asl non si sarebbe infatti preoccupata di contattare la famiglia del defunto e ora chiede la riesumazione allo scopo di seppellire l’uomo in Senegal, con rito musulmano. La Asl si difende spiegando di avere tentato di rintracciare i famigliari, ma senza successo. E di avere quindi seguito le procedure.
In particolare, in una nota in cui esprime le proprie condoglianze alla comunità senegalese per la perdita del loro membro, avvenuta martedì scorso 15 gennaio all’ospedale di Livorno, l’Azienda Usl Toscana nord ovest spiega: “L’uomo è stato ricoverato per circa 5 mesi nel reparto di Malattie Infettive dove ha ricevuto tutte le cure necessarie alla gestione di una patologia con prognosi infausta e in fase avanzata che, alla fine, ha avuto il sopravvento. Come previsto dalle procedure in questi casi, il personale del reparto ha chiamato, come si potrà evidenziare a seguito di riscontri tecnici, i numeri segnalati dal paziente in cartelle clinica che sono gli unici autorizzati ad essere informati sulla sua situazione clinica. Dai due cellulari indicati dal paziente non è però arrivata alcuna risposta nonostante sia stato lasciato anche un messaggio nella segreteria telefonica”.
La salma, dunque, “come avviene in caso di decessi ospedalieri”, è stata successivamente trasferita alla morgue. “Qui vi è rimasta per le 48 ore indicate per la presentazione dei familiari”, spiega la Ausl. “Trascorso senza esito questo tempo è stato successivamente contattato il servizio di polizia mortuaria per il trasferimento al cimitero comunale”.
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