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Lunedì 07 GENNAIO 2019
Trivelle nello Ionio. Anche la Fnomceo prende posizione: “Le politiche mettano al centro la salute dell’ambiente e dei cittadini”
La Federazione si appella al Governo “perché mettano al centro delle loro politiche la salute ambiente-correlata, e pongano fine, attraverso un cambiamento della normativa, alla ricerca di idrocarburi nei nostri mari con metodi ‘a rischio’”.
Un appello al Governo, e in particolare ai Ministri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente – oltre che a quello della Salute -, perché “mettano al centro delle loro politiche la salute ambiente-correlata, e pongano fine, attraverso un cambiamento della normativa, alla ricerca di idrocarburi nei nostri mari con metodi ‘a rischio’”.
A lanciarlo è la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, che scende in campo dopo le polemiche innescate, nei giorni scorsi, dalla ratifica, da parte del Mise, di nuove autorizzazioni per la ricerca di idrocarburi, questa volta nel mar Ionio, in un’area di 2200 Km quadrati che comprende le acque di Puglia e Basilicata. Ma sarebbero numerosi i pareri favorevoli rilasciati dal Ministero dell’Ambiente e riguardanti anche il mare Adriatico e il Parco Nazionale dell'Appennino Lucano.
“Tali ricerche verranno effettuate con tecniche del tipo ‘air gun’ (bombe d'aria e sonore) e sismiche (geofoni con cariche esplosive), tutte altamente dannose per la flora e la fauna locali e con possibili effetti, diretti e indiretti, sulla stessa salute umana – mette in guardia Emanuele Vinci, Coordinatore della Commissione Professione, Salute, Ambiente e Sviluppo Economico della Fnomceo -. Inoltre, le correlate autorizzazioni alle estrazioni di idrocarburi saranno prevalentemente localizzate in aree del Meridione, con effetti dirompenti anche sulle attività sociali ed economiche delle popolazioni locali. Infine, non possiamo non tenere presenti i moniti lanciati dall’Oms, dall’Istituto Superiore di Sanità, e rilanciati dalla stessa Fnomceo, sui gravi danni alla salute delle popolazioni, provocati dall'inquinamento atmosferico e dai cambiamenti climatici, legati all'utilizzo dei combustibili fossili, in particolare carbone petrolio e gas”.
“Condividiamo le preoccupazioni espresse dalla nostra Commissione Ambiente e Salute, preoccupazioni che sappiamo comuni anche ai Ministri che pure si sono trovati nelle condizioni di dover ratificare i provvedimenti – dichiara il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli -. È a loro dunque che ci appelliamo, ai Ministri Di Maio e Costa, perché mettano in atto con urgenza modifiche dell’attuale normativa che pongano fine alla ricerca e all’estrazione di idrocarburi con metodi dannosi per l’ambiente, e puntino invece sulle energie rinnovabili, in modo da salvaguardare la salute delle attuali e delle future generazioni. A loro, oltre che al Ministro della Salute Giulia Grillo, e all’intero Governo, chiediamo, come medici, e in quanto Ente sussidiario dello Stato, di mettere sempre al centro delle loro politiche la salute dei cittadini, che non può mai prescindere dalla salvaguardia dell’ambiente. È un dovere dal quale non possiamo esimerci, sancito anche dall’articolo 5 del Codice di Deontologia, che così dispone: ‘Il medico, sulla base delle conoscenze disponibili, si adopera per una pertinente comunicazione sull’esposizione e sulla vulnerabilità a fattori di rischio ambientale e favorisce un utilizzo appropriato delle risorse naturali, per un ecosistema equilibrato e vivibile anche dalle future generazioni’”.
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