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Lunedì 07 GENNAIO 2019
Asl Cn2. Telemedicina, i benefici del modello applicato alla Dialisi e della cura delle ulcere cutanee

Il servizio permette al paziente, dopo un periodo di formazione molto semplice, di provvedere in autonomia alla propria terapia giornaliera. Rappresenta un salto di qualità che permette, tra l’altro, un risparmio di 15 mila euro annui a paziente. Il Dg Veglio: “Non ci sono, almeno in Piemonte, gestioni di assistenza a distanza così strutturate e con una tecnologia così avanzata come quella di Alba”.

La terapia peritoneale così come per la cura delle piaghe da decubito non più in ospedale ma casa. Questo succede ad Alba con il programma Evisus, che consiste in un modello di telemedicina a distanza applicato alla dialisi peritoneale e alla vulnologia (la cura delle ferite complesse). Un servizio che permette al paziente di effettuare, grazie ad un periodo di formazione molto semplice, di poter provvedere in autonomia alla propria terapia giornaliera. Ormai diventato di uso quotidiano, la telemedicina ad Alba resta un modello unico in Italia che consente, per più volte al giorno, la gestione di 4 pazienti contemporaneamente da parte di un infermiere collegato grazie una tecnologia avanzata direttamente dal reparto di dialisi al domicilio del paziente. Questo, in tutta comodità e sicurezza mette in pratica la procedura indicata e, nel frattempo, “chiacchiera” convivialmente con l’infermiere.

Tutto questo è stato possibile grazie ad un bando della Fondazione Cassa di risparmio di Cuneo che per due edizioni successive ha finanziato il progetto permettendo all’Asl CN2 di raggiungere risultati di grande efficienza ed efficacia”.

“L’aspetto fondamentale di questo modello organizzativo – spiega il Direttore della struttura di Nefrologia, Giusto Viglino – è quello che il paziente può gestire in autonomia la propria malattia e di gravare in maniera assai miniore sui familiari riducendo anche i rischi rappresentati dai trasferimenti verso e di ritorno dall’ospedale”.

Rappresenta un salto di qualità dal mero trasferimento e lettura dei dati, come avveniva qualche tempo fa, alla cura vera e propria attraverso l’attesta assistenza di un infermiere, soprattutto nelle prime settimane di terapia.  Infine, questo modello organizzativo permette un risparmio di 15 mila euro annui a paziente.

“Le ulcere cutanee colpiscono in Italia circa 2 milioni di persone – dichiara Giovanni Torre, dirigente medico della Chirurgia di Bra - spesso sole ed anziane. Il loro trattamento richiede accessi ambulatoriali frequenti,scarsamente gestibili in pazienti che spesso hanno perso la propria autonomia o risiedono in aree rurali disagiate. In questo contesto la telemedicina svolge un ruolo decisivo annullando le distanze e facilitando la continuità assistenziale. La nostra asl è stata  tra le prime a credere nella telemedicina applicata alla vulnologia sostenendomi  nella creazione di un ambulatorio virtuale che mi permette ad oggi,in collaborazione con il servizio delle Cure Primarie e Domiciliari, con i reparti e con le RSA, di monitorare con maggiore frequenza i pazienti pur riducendo i loro spostamenti.”

“Non ci sono, almeno in Piemonte, gestioni di assistenza a distanza così strutturate e con una tecnologia così avanzata come quella di Alba – ha detto il direttore generale dell’Asl CN2 Massimo Veglio -. Un progetto di grande significato per malattie come quelle renali e per la cura delle ferite complesse e che necessitano di medicazioni continue”.

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