quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Venerdì 04 GENNAIO 2019
Le criticità della continuità assistenziale in Campania



Gentile Direttore,
sono rimasto molto colpito dall’articolo a firma della Collega Raffaella Annunziata. Da giorni mi chiedo a chi può giovare tanta reticenza nel pubblicare le zone carenti, ancora di più alla luce degli avvenimenti degli ultimi giorni. A titolo di cronaca è avvenuta una vergognosa rimodulazione della pianta organica della Continuità Assistenziale imposta dal responsabile delle Cure Primarie di Caserta, senza una delibera ed in maniera del tutto arbitraria: venerdì 21 dicembre sono stati tagliati 23 posti di guardia medica nelle varie postazioni, nonostante fosse stata chiamata la Polizia affinché venissero rispettati i diritti dei medici, ma invano.

Il sentimento diffuso tra noi colleghi è ormai quello di chi viene violentemente calpestato da una dirigenza che non si cura minimamente né della salute dei cittadini, né delle istanze di professionisti che dopo anni di studi e sacrifici personali e familiari vedono la propria dignità quotidianamente calpestata ed offesa.

Nell’ultima finanziaria regionale il presidente De Luca ha stabilito la partecipazione dei medici di CA alle attività di emergenza nei Pronto Soccorso, attività che non rifiutiamo in quanto di nostra competenza, questo tuttavia è solo un esempio, uno spunto di riflessione sul ruolo dei sindacati negli accordi e di come questo ruolo sia ormai non più influente se le decisioni vengono prese senza che neppure li si convochi al tavolo.

Alla luce di quanto scritto mi chiedo, come farebbero i Romani, “cui bono”? Perché la Fimmg il sindacato più rappresentativo, che proprio in Campania ha attinto a piene mani per definire le proprie più alte cariche, tace ed acconsente a tutto questo? Perché i rappresentanti regionali della Continuità Assistenziale e delle Assistenze Primarie non difendono i propri iscritti come da statuto, facendo così cadere quel rapporto fiduciario fondamento della rappresentanza? Non riesco francamente a comprendere questa sottomissione da parte dei sindacati campani, che non levano la benché minima voce di disappunto, non prendono una posizione chiara, non avanzano un atto formale di protesta! Non comprendo, ribadisco, questo silenzio se non immaginando un loro coinvolgimento diretto, atteso che non vi sia nessuna collusione.

Dr. Michele Cavallo
Titolare Assistenza Primaria

© RIPRODUZIONE RISERVATA