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Mercoledì 02 GENNAIO 2019
Giunta approva bilanci previsionali delle Asl. Arru: “Per la prima volta in pareggio”

La previsione del pareggio di bilancio nel triennio 2019- 2021 ha consentito anche l’approvazione dei piani triennali dei fabbisogni di personale che prevedono, tra stabilizzazioni e nuove assunzioni, oltre 250 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Via libera anche al bilancio consolidato che evidenzia l’equilibrio economico generale di sistema.

Per la prima volta la Regione Sardegna approva, in pareggio, i bilanci previsionali delle Aziende del Servizio sanitario regionale ed il bilancio consolidato che evidenzia l’equilibrio economico generale di sistema. A darne notizia una nota della Regione.

La Giunta, su proposta dell’assessore Luigi Arru, ha approvato i bilanci e i documenti di programmazione, che contengono anche i Piani degli investimenti. Il 99% degli investimenti risulta finanziato con risorse nazionali e comunitarie. In particolare, il Fondo Sviluppo e Coesione 2007-13 e 2014-20 contribuisce alla realizzazione della maggior parte degli interventi inseriti nella programmazione quali ampliamento e completamento delle strutture; messa a norma strutturale ed impiantistica; messa a norma antincendio e realizzazione delle Case della Salute.

“La previsione del pareggio di bilancio nel triennio 2019-2021 – evidenzia la nota - ha inoltre consentito l’approvazione dei piani triennali dei fabbisogni di personale 2019 - 2021 di tutte le Aziende del servizio sanitario regionale che prevedono, tra stabilizzazioni e nuove assunzioni, oltre 250 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato. Saranno inoltre programmate le risorse messe a disposizione sul bilancio regionale pari a oltre 250 milioni di euro nel triennio 2019-2021”.
 
“L’andamento della spesa regionale dal 2013 ad oggi – commenta Arru - mostra per il fondo sanitario un sovra finanziamento del servizio sanitario regionale negli anni 2013 e 2014, una inversione di tendenza nel 2015, anno in cui l’assegnazione scende sotto lo standard, ed una tendenza al riallineamento tra i due fondi a partire dal 2016”.

“È bene sottolineare - prosegue Arru - che i maggiori finanziamenti delle annualità 2016 e 2017 hanno sopperito alla mancanza delle risorse destinate all’acquisto dei farmaci ad alto costo che, per le regioni a statuto ordinario, sono garantiti da assegnazioni statali ad hoc. Per il disavanzo la spesa è stata riportata, a partire dal 2017, al disotto di quella del 2013. Nel 2015 il fondo sanitario regionale è sceso sotto lo standard, mentre l’incremento della spesa del 2018 rispetto al 2017 è dovuto ai rinnovi contrattuali del comparto (euro 19 milioni circa), in assenza di tale costo si sarebbe registrato un ulteriore decremento.”

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