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Sabato 29 DICEMBRE 2018
La Rai sospende lo spot delle polemiche sulla malasanità

Sospeso in via cautelativa e inviato all'esame dell'Istituto di autodisciplina della pubblicità per una valutazione. Questa la decisione di ieri sera della Rai dopo le polemiche e la petizione online della Fnomceo che ha raccolto quasi 20mila firme in un giorno. Anche la protagionista dello spot Enrica  Bonaccorti prende le distanze: "In tutta la mia lunga carriera credo di essermi schierata sempre dalla parte dei cittadini e del buon senso, non mi aspettavo proprio di scatenare questo putiferio".

"La Rai sottoporrà all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (IAP) per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario “Obiettivo Risarcimento”, in onda su canali televisivi Rai dal 26 dicembre al 5 gennaio prossimo, per un totale di 42 passaggi. In attesa dell’esito della valutazione, la Rai ha deciso di sospendere in via cautelativa la messa in onda del suddetto spot".
 
Così in una nota stampa la Rai ha informato della su decisione che segue 48 ore di polemiche con la richieste del ritiro dello spot dei medici che si erano anche rivolti al ministro della Salute attraverso una petizione online che ha raccolto quasi 20mila adesioni in un giorno.
 
Non è la prima volta che scoppia la polemica attorno allo spot di questa societò di assistenza legale. La prima risale al 2012 e anche allora i medici si rivolsero al Governo per farlo ritirare dalla programmazione Rai.
 
Le scuse della Bonaccorti. "Sono sorpresa, intristita, dispiaciuta. Perché davvero ho girato quello spot in totale buona fede... in tutta la mia lunga carriera credo di essermi schierata sempre dalla parte dei cittadini e del buon senso, non mi aspettavo proprio di scatenare questo putiferio". Così Enrica Bonaccorti all'Ansa rprende le distanze dallo spot di cui è protagonista.
 
"Mai avrei pensato di offendere un settore che per me è sempre stato molto importante", ribadisce l'autrice e conduttrice tv. "Da parte mia sono pronta a fare un altro spot per dare spazio anche alle denunce dei lavoratori della sanità. Se medici e infermieri vogliono che io faccia una comunicazione sui problemi della loro professione, sono a disposizione. Ma vi prego, non mettete in discussione la mia buona fede".

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