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Martedì 18 DICEMBRE 2018
Al via in Puglia la terza edizione della campagna sui farmaci generici #ioequivalgo
La campagna è promossa da Cittadinanzattiva e, per la prima volta, vede la partnership della Regione Puglia, attraverso l’AReSS, oltre che di altre tre Regioni e di numerosi soggetti appartenenti ad associazioni di pazienti e cittadini, società scientifiche, ordini professionali e Istituzioni. Emiliano ai cittadini: “Prima di comprare un farmaco chiedete al farmacista qual è quello che costa di meno. Perché un farmaco famoso non è migliore di un farmaco equivalente”.
Presentata a Bari la terza edizione di #IoEquivalgo, la campagna dedicata alla promozione dei farmaci equivalenti promossa da Cittadinanzattiva che, per il 2018, prevede la partnership della Regione Puglia, attraverso l’AReSS, di altre tre Regioni (Campania, Sardegna e Basilicata) e di numerosi soggetti appartenenti ad associazioni di pazienti e cittadini, società scientifiche, ordini professionali e Istituzioni. La Regione Puglia per la prima volta interviene come partner ufficiale nella campagna.
Ieri a Bari c’erano il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il direttore generale dell’Aress Giovanni Gorgoni, e il coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato e di Cittadinanzattiva Tonino Aceti.
“Vorrei fare una preghiera a tutti i cittadini e ai farmacisti pugliesi – ha detto il presidente Emiliano in apertura di conferenza stampa - per favore prima di comprare un farmaco prescritto dal vostro medico, chiedete comunque al farmacista qual è quello che costa di meno. Sappiate che un farmaco pubblicizzato con il brand famoso non è migliore del farmaco che contiene la stessa molecola ma è racchiuso in una confezione meno brillante e meno pubblicizzata, il cosiddetto farmaco equivalente. Fatevi quindi consigliare dal farmacista per spendere di meno e - ha concluso Emiliano - provate ad indurre quelli che fanno pubblicità sui farmaci e poi li fanno pagare di più, ad essere un pochino più consapevoli della loro responsabilità sociale”.
“Occorre fare sensibilizzazione sul buon uso del farmaco in particolare del farmaco equivalente – ha spiegato Giovanni Gorgoni - dagli ultimi dati del primo semestre 2018 emerge che, paradossalmente, si spende di più in farmaci griffati e quindi non equivalenti nelle regioni del sud, quindi quelle che hanno meno disponibilità di spesa”.
“Per quel che riguarda la Puglia – ha aggiunto il direttore generale dell’Aress - il numero di dosi nel primo semestre di farmaci equivalenti sul totale dei farmaci, quindi di farmaci meno costosi, è del 24 per cento. La media italiana è del 29 per cento, di contro la ricchissima provincia autonoma di Trento arriva a consumare oltre il 40 per cento di farmaci equivalenti rispetto al totale. Quali sono le ricadute di questo comportamento sulle tasche dei cittadini e soprattutto in quelli pugliesi? In particolare annualmente i cittadini pugliesi scelgono deliberatamente, per scarsa informazione oppure per farsi miti, di spendere 90 milioni di euro di differenziale di prezzo. Ricordiamo che il Servizio sanitario nazionale e regionale coprono tutto l'intero costo del farmaco equivalente, il differenziale se il cittadino vuole acquistare quello griffato, è a carico suo”.
Il coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato e di Cittadinanzattiva Tonino Aceti ha spiegato le finalità della campagna nazionale #IoEquivalgo. “Il senso fondamentale di questa campagna è quello di aiutare i cittadini ad accedere di più al Servizio sanitario nazionale a risparmiare dei soldi che possono rimanere tranquillamente nelle loro tasche, riducendo appunto la spesa legata alla differenza di prezzo che devono sostenere. Differenza tra il farmaco brand e il farmaco generico che a livello nazionale si attesta a un miliardo di euro l'anno. L’altro senso, quello più generale, è quello di contribuire a sostenere, di più e meglio, la più grande opera pubblica nel nostro Paese che è il Servizio sanitario nazionale che quest'anno compie 40 anni. Lo facciamo insieme ad una Regione, e di questo siamo orgogliosi, che ha capito di avere un margine importante di miglioramento sull'utilizzo dei farmaci equivalenti. Andremo avanti con il Presidente Emiliano e con il direttore Gorgoni”.
Sono intervenuti anche Stefania Palmisano, coordinatrice regionale Tribunale per i Diritti del malato, che ha ricordato come “a gennaio e a febbraio del 2019, con i nostri volontari, saremo presenti con i gazebo su tutto il territorio regionale”.
Per Luigi D’Ambrosio Lettieri, presidente Ordine farmacisti Bari/Bat, “va fatta una campagna di informazione puntuale e precisa sui cittadini ma anche su tutti gli operatori medici e farmacisti, è importante che ci sia anche un processo di riconversione culturale per una nuova governance perché è necessario che si raggiunga un miglior livello di equilibrio tra il maggior governo della spesa e il miglior accesso dei cittadini all'assistenza farmaceutica”.
Matteo Valentino, segretario Cittadinanzattiva Puglia, ha espresso l’impegno dell’associazione “su tutto il territorio regionale, abbiamo un bel partenariato e la Regione Puglia, con l’Aress, ha dato davvero un bel segnale accogliendo immediatamente la nostra proposta di partnership”.
Vito Novielli, di Federfarma Puglia, ha ricordato che “le 1200 farmacie sono pronte per dare consigli giusti e appropriati, il messaggio però funziona se è uniforme tra tutti, mettersi insieme come stiamo facendo, indubbiamente funziona”.
Filomena Principale, segreteria SPI Cgil Puglia, ha evidenziato la necessità di “informare soprattutto gli anziani, coloro che hanno maggiore bisogno di cure e di farmaci”.
“Noi abbiamo sposato da tempo l’idea di prescrivere il farmaco bioequivalente”, ha detto Ignazio Grattagliano, rappresentante SIMG, medici di medicina generale, mentre per Vincenzo Solfrizzi, rappresentante SIGG, medici di Gerontologia e Geriatria “gli anziani spesso hanno poche risorse economiche, è per questo che una iniziativa che vada in questa direzione, va supportata”.
Infine don Mimmo Laddag, Aris Puglia, ha evidenziato come “occorrerebbe fare un lavoro del genere anche all’interno degli ospedali affinché anche i medici ospedalieri, al momento delle dimissioni, possano prescrivere i farmaci equivalenti”.
I DETTAGLI DELLA CAMPAGNA NAZIONALE #IOEQUIVALGO ILLUSTRATI DALLA REGIONE PUBLIA
OBIETTIVI
1. Continuare a far conoscere ai cittadini i farmaci equivalenti e la loro efficacia terapeutica, sfatando falsi miti;
2. Informare i cittadini e fornire un’opportunità di scelta consapevole a vantaggio della sostenibilità economica delle famiglie;
3. Promuovere maggiore trasparenza sui prezzi dei farmaci;
4. Limitare l’interruzione delle cure di molte persone che spesso, per difficoltà economiche smettono di assumere le terapie prescritte.
COSA SONO I FARMACI EQUIVALENTI
I farmaci equivalenti sono identici agli altri farmaci per qualità, sicurezza ed effi¬cacia. L’unica differenza è che costano meno. Contengono lo stesso principio attivo e nella stessa quantità del medicinale originale (detto medicinale di riferimento), rispetto al quale devono avere anche la stessa forma farmaceutica e la stessa via di somministrazione.
Si tratta infatti di farmaci che devono rispondere agli stessi criteri di qualità, efficacia e sicurezza del farmaco originale: oltre a doverne avere la stessa composizione quali-quantitativa in principio attivo devono soddisfare il principio di bioequivalenza con il medicinale di riferimento.
I farmaci equivalenti sono formulati con uno o più principi attivi i cui brevetti siano scaduti.
L'attuale normativa prevede che l’AIFA aggiorni periodicamente la “lista di trasparenza” contenente il nome dei medicinali equivalenti e i relativi prezzi di riferimento che rappresentano il valore massimo di rimborso da parte del SSN.
IL PREZZO DI RIFERIMENTO
Il prezzo di riferimento rappresenta il valore massimo di rimborso da parte del SSN per un medicinale contenente il principio attivo relativo alla confezione di riferimento indicata.
Il medico, nel prescrivere un farmaco, è tenuto, sulla base della sua specifica competenza professionale, ad informare il paziente dell'eventuale presenza in commercio di medicinali aventi uguale composizione in principi attivi, nonché forma farmaceutica, via di somministrazione, modalità di rilascio e dosaggio unitario uguali. Il farmacista, qualora sulla ricetta non risulti apposta dal medico l'indicazione della non sostituibilità del farmaco prescritto, dopo aver informato il cliente e salvo espressa richiesta di quest’ultimo, è tenuto a fornire il medicinale prescritto quando nessun medicinale fra quelli indicati nel periodo precedente abbia prezzo più basso o a fornire il medicinale avente prezzo più basso.
Molto spesso, per scarsa/inefficace informazione o per radicate e false convinzioni, il cittadino opta per il farmaco più noto e più costoso sostenendo di tasca propria la differenza rispetto al più economico e meno conosciuto equivalente.
In pratica il cittadino, acquistando il farmaco equivalente al posto del “brandizzato” mantiene nelle proprie tasche la differenza di prezzo che invece, verserebbe nel caso in cui scelga il farmaco di marca.
QUANDO È POSSIBILE ACQUISTARE IL FARMACO EQUIVALENTE
L’acquisto dell’equivalente è sempre possibile salvo i casi in cui il medico nella ricetta, abbia indicato la voce di “non sostituibilità”. All’atto dell’acquisto, il farmacista è tenuto ad informare dell'eventuale presenza in commercio di medicinali equivalenti e, salvo espressa richiesta del cittadino, fornirà il farmaco con il costo più basso e totalmente a carico del SSN.
I DATI IN UNA ITALIA A DOPPIA VELOCITÀ
Anche in questo caso abbiamo un’Italia a due velocità: nel primo semestre 2018 il consumo degli equivalenti di classe A (farmaci essenziali e a quelli per le malattie croniche) si concentra soprattutto al Nord (il 36,5% di tutte le unità consumate dei farmaci di classe A e il 27,1% per valore economico), mentre risultano distanziati il Centro (rispettivamente 26,8% e 20,2%) e paradossalmente il meno ricco Sud Italia (rispettivamente 21,5% e 16,2%), dove i cittadini di un'area economicamente più svantaggiata continuano a spendere soldi di tasca propria preferendo il medicinale originator (comunemente detto “griffato” o “brandizzato”).
A guidare la classifica dei consumi di equivalenti è la Provincia Autonoma di Trento, con il 42,5% sul totale delle unità dispensate dal SSN nel periodo gennaio-giugno 2018. Ultima la Calabria con appena il 19,5% delle dosi di farmaci equivalenti sul totale dei farmaci a rimborso SSN.
I DATI DELLA PUGLIA
Tra le Regioni, la Puglia è sedicesima con il 23,8% di unità di farmaci equivalenti consumate (media Italia 29,3%) e diciassettesima con il 18,4% in valore economico (media Italia 22%).
Nel primo semestre 2018 i cittadini hanno speso ben 561 milioni di euro di differenza di prezzo per l’acquisto del farmaco griffato e oltre 200 milioni di euro sono spesi dai cittadini del Mezzogiorno con un esborso di 45 milioni di euro (quasi 100 in proiezione annuale) nella sola Regione Puglia.
QUANDO E COME INIZIA LA CAMPAGNA NAZIONALE
Tutte le informazioni saranno a disposizione dei cittadini nei primi mesi del 2019, quando nelle strutture sanitarie, nelle farmacie, negli studi medici aderenti, presso le sedi del TDM e dei partner saranno disponibili le locandine e gli opuscoli informativi di IoEquivalgo, tradotti in più lingue.
I cittadini potranno inoltre visitare il sito internet www.ioequivalgo.it, guardare il video-spot su youtube e informarsi attraverso i social media, molti dei quali messi a disposizione dai partner coinvolti.
Già da oggi è invece possibile scaricare gratuitamente sul proprio smartphone la APP IoEquivalgo, sviluppata da Farmadati Italia e che offre informazioni sul prezzo degli equivalenti, inserendo semplicemente o il principio attivo o il nome del farmaco prescritto, al fine di conoscere l’eventuale esistenza del farmaco equivalente, corrispondente a quello di marca.
Ma lo strumento di intervento forse più interessante è una app liberamente scaricabile dal sito della campagna con cui è possibile, per ciascun principio attivo, conoscere tutti i farmaci equivalenti a disposizione nelle farmacie italiane e totalmente rimborsati dal Servizio Sanitario Italiano. La APP IoEquivalgo è sviluppata da Farmadati Italia.
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