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Lunedì 17 DICEMBRE 2018
Manovra. Fnomceo all’attacco: “Ritirare emendamento Catalfo, stabilizzare invece i medici fiscali e i medici convenzionati esterni”

La Federazione si scaglia contro la proposta che prevede l’apertura di una procedura concorsuale per 708 medici deputati a svolgere tutte le funzioni medico legali istituzionali, compresa la medicina fiscale, anche stornando risorse dal fondo per il controllo dei lavoratori in malattia. Anelli: “L’approvazione di questo emendamento comporterebbe il fallimento della riforma del Polo Unico della Medicina fiscale”.

Quando un emendamento analogo era stato presentato alla Camera, le sigle sindacali di settore lo avevano definito ‘la tempesta perfetta della medicina fiscale’: ora un nuovo emendamento alla Legge di Bilancio, il 1.1481 (testo 2), che vede come prima firmataria Nunzia Catalfo, presentato al Senato, in Commissione Bilancio, prevede l’apertura di una procedura concorsuale per 708 medici deputati a svolgere tutte le funzioni medico legali istituzionali, compresa la medicina fiscale, anche stornando risorse dal fondo per il controllo dei lavoratori in malattia.

“L’approvazione di questo emendamento comporterebbe il fallimento della riforma del Polo Unico della Medicina fiscale – spiega il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli -, compromettendone uno dei cardini, cioè la certezza delle visite di controllo”.

“L’indizione di una procedura concorsuale per 708 posti, dei quali solo 354 riservati per i 2150 medici che, a vario titolo, lavorano per l’Ente da decenni, occupandosi delle funzioni di medicina fiscale, previdenziale e assistenziale, sarebbe oltre che del tutto inefficace, profondamente ingiusta – continua Anelli -,perché spazzerebbe via la maggior parte dei 1250 medici fiscali e dei 900 medici convenzionati esterni”.

“Chiediamo dunque con forza che l’emendamento sia ritirato o respinto – conclude – e rinnoviamo, nel contempo, la richiesta, già avanzata ai ministri competenti, di stipulare in tempi brevi l’Accordo Collettivo nazionale per disciplinare il rapporto di lavoro tra l’INPS e i medici fiscali, e di stabilizzare i medici convenzionati esterni che collaborano con l’Istituto, garantendo loro un rapporto di lavoro con tutele pari a quelle presenti in tutte le convenzioni del SSN”.

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