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Martedì 11 DICEMBRE 2018
Manovra. I dubbi del Servizio studi del Senato. Dalle liste d’attesa agli screening neonatali, fino all’indennità di esclusività e alle misure di scontistica per le farmacie. Il dossier
E ancora, contabilizzazione dei risparmi sulla spesa sanitaria, copertura delle misure per l'Ismett di Palermo, modulazione annua dei finanziamenti per l'edilizia sanitaria, copertura finanziaria delle misure in favore del Cnao e dell'Ospedale Mater Olbia. Questi, per la sanità, i commi del disegno di legge di BIlancio oggetto di attenzione da parte del servizio bilanciio del Senato. Diverse le richieste di chiarimento e le criticità sollevate su queste tematiche. IL DOSSIER
Stanziamento per le liste d'attesa, contabilizzazione dei risparmi sulla spesa sanitaria, copertura delle misure per l'Ismett di Palermo, finanziamento per gli screening neonatali obbligatori, impatto dell'indennità di esclusività, fatturato delle farmacie, modulazione annua dei finanziamenti per l'edilizia sanitaria, copertura finanziaria delle misure in favore del Cnao e dell'Ospedale Mater Olbia. Questi, per la sanità, i commi del disegno di legge di BIlancio oggetto di attenzione da parte del servizio bilanciio del Senato.
Di seguito tutti i dubbi le criticità sollevate.
Commi 269-271 (Risorse per la riduzione dei tempi di attesa delle prestazioni sanitarie)
Al riguardo il servizio studi del Senato segnala che per quanto riguarda la spesa di 150 milioni di euro per il 2019 e di 100 milioni per ciascuno degli anni 2020-2021, andrebbe escluso che dall'attuazione degli interventi previsti non derivino poi nuovi oneri di manutenzione delle infrastrutture tecnologiche per il periodo successivo. Si chiede conferma che i più contenuti impatti della misura contabilizzati in termini di indebitamento netto e fabbisogno siano da ricondurre alla tempistica necessaria per l'effettiva attivazione degli investimenti.
Commi 272-276 (Fabbisogno nazionale standard 2019-2021)
In questo caso, come già segnalato dal servizio bilancio dello Stato e dalla Corte dei Conti nel corso dell'audizione sulla manovra lo scorso novembre alla Camera, viene sottolineato che il prospetto riepilogativo degli effetti finanziari, con riferimento all’incremento del fabbisogno del Ssn, registra una minore spesa corrente pari a 175 milioni di euro per il 2020 e a 1 miliardo di euro per l’anno 2021. "Tali effetti sui saldi di finanza pubblica appaiono quindi discendere da una riduzione del finanziamento rispetto ai livelli annui scontati nelle previsioni tendenziali. Tale ipotesi è stata confermata dal Governo che ha rappresentato che gli incrementi annui previsti nei tendenziali per il 2020 e il 2021 sono pari rispettivamente all'1,9% (per un importo a legislazione vigente di 116.609 milioni nel 2020) e al 2% (per un importo a legislazione vigente pari a 118.941 milioni nel 2021), in analogia con l'incremento della spesa sanitaria indicato per tali anni nella Nadef 2018".
"Tuttavia, in termini di spesa sanitaria pubblica complessivamente intesa, corrispondente al valore effettivo delle prestazioni rese dai Ssr ai cittadini, la citata Nadef 2018 indica valori a legislazione vigente pari a 119.452 milioni nel 2020 e a 121.803 milioni nel 2021, quindi maggiori per circa 3 miliardi annui rispetto a quelli indicati con la predetta ricostruzione. Da ciò si evince che la spesa effettiva si attesta sistematicamente su valori superiori a quelli del livello del Fsn. Pertanto, la contabilizzazione dei risparmi indicati anche in termini di indebitamento netto e fabbisogno presuppone un impatto diretto ed integrale della riduzione anche sul livello complessivo della spesa sanitaria, il che merita un approfondimento sui meccanismi attraverso i quali si realizzerebbe tale effetto, anche alla luce dei dati storici disponibili".
Comma 277 (Valorizzazione Ismett)
La stessa norma era stata disposta dalla legge di bilancio 2018 al comma 410. Già nella scorsa manovra la relazione tecnica aveva affermato che i maggiori costi derivanti dall’applicazione della suddetta deroga trovavano copertura nei termini previsti nell’ambito della programmazione effettuata per l’anno 2018 con il Programma operativo 2016-2018 della Regione Siciliana, di cui al Decreto Assessorile n. 1351 del 2017, di prosecuzione del Piano di rientro dal deficit sanitario sottoscritto ai sensi dell’articolo 1, comma 180, della legge n. 311 del 2004. Di conseguenza, si osserva che "ai sensi dell'articolo 19 della legge di contabilità andrebbero fornite informazioni sulla copertura a carico del bilancio della regione degli oneri discendenti dalla disposizione in esame, che peraltro non sono quantificati".
Comma 285 (Accertamenti diagnostici neonatali)
Viene incrementata di 4 milioni di euro (da 25,715 a 29,715 milioni) a decorrere dal 2019 la copertura finanziaria della legge 167/2016 sugli screening neonatali obbligatori. Nel dossier si spiega che "andrebbero forniti maggiori dettagli che consentano di ricostruire la stima dell'onere. Si evidenzia che l'accesso a tali screening si configura chiaramente come un diritto soggettivo e obbligatorio, per cui non potrà essere limitato sulla base delle risorse aggiuntive appostate per la copertura e dovrà comunque essere garantito".
Comma 286 (Disposizioni sull'indennità di esclusività)
Qui si spiega che andrebbero valutati i possibili effetti che potrebbero presentarsi in sede di contrattazione collettiva per l'inserimento dell'indennità nel monte salari utile ai fini della determinazione degli oneri derivanti dalla contrattazione collettiva a carico del bilancio degli enti competenti.
Commi 292-293 (Disposizioni in materia di sconto per le farmacie)
Al riguardo, nel servizio studi si spiega che "sarebbe auspicabile una conferma indipendente del valore di fatturato totale delle farmacie in questione pari a 160 milioni di euro, indicato dalla relazione tecnica come proveniente da Federfarma. Su tale valore andrebbero poi acquisiti dati storici su un arco temporale più ampio in modo da avere conferme sulla sua stabilità e comunque da escludere una tendenza alla crescita. In ogni caso, si osserva che la relazione tecnica non fornisce tutti i dati necessari per verificare la quantificazione, che assume una trattenuta di sconto media pari al 2,5%. Tuttavia poiché le norme vigenti prevedono varie percentuali di trattenute in base a fasce di prezzo del farmaco, non è possibile verificare il dato medio senza scomporre il fatturato nelle singole fasce di prezzo dei farmaci. Peraltro anche su questo aspetto andrebbe acquisita conferma sulla stabilità delle vendite per fasce di prezzo o comunque andrebbe esclusa una tendenza alla crescita delle vendite per i farmaci più costosi per i quali le trattenute sono più alte".
Commi 296-297 (Programma di edilizia sanitaria)
Al riguardo, il dossier fa presente che "dal dispositivo non si evince la modulazione annua del rifinanziamento per complessivi 4 miliardi del programma di edilizia sanitaria. Quest’ultima è tuttavia desumibile dalla disposizione di copertura recata dal comma 297. Peraltro, la dinamica della spesa trova giustificazione, come illustrato dal Governo in un secondo momento, nei numerosi adempimenti amministrativi propedeutici all'effettiva realizzazione delle opere, per cui è ragionevole ritenere che gli oneri si manifestino gradualmente in un arco temporale ampio". Inoltre, "pur trattandosi in entrambi i casi di spesa in conto capitale, andrebbe assicurato che le previsioni sui saldi di fabbisogno e indebitamento relative al fondo investimenti enti locali che viene ridotto siano coincidenti con quelle dei programmi di edilizia sanitaria che sono rifinanziati".
Comma 298 (Finanziamento Cnao)
Viene stanziato un contributo pari a 5 milioni di euro per l'anno 2019 e a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021 a favore del Centro nazionale di adroterapia oncologica (Cnao), a valere sulle risorse relative all'edilizia sanitaria. "Si sottolinea che le risorse di cui al comma 296 non presentano effetti sui saldi di finanza pubblica nel biennio 2019-2020. Ne deriva l'incompatibilità di tale ricostruzione contabile con lo stanziamento in esame, che invece coinvolge il biennio 2019-2020". In ogni caso si evidenzia "la scarsa trasparenza del meccanismo di copertura che avrebbe dovuto invece prevedere una formale riduzione di autorizzazione di spesa ".
Comma 309 (Ospedale Mater Olbia)
Nel dossier si segnala che "non vi sono informazioni sulla possibilità di coprire l'onere a carico del bilancio regionale senza generare tensioni su altre linee di finanziamento, soprattutto alla luce del fatto che la proroga in esame, sia pur della stessa natura delle precedenti, amplia notevolmente la portata finanziaria della deroga, che passa da 9 a 30 milioni di euro circa".
Giovanni Rodriquez
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