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Lunedì 03 DICEMBRE 2018
Radiazione Venturi. Fp Cgil Medici: “Inaccettabile la scelta dell’Ordine dei medici di Bologna”
Il sindacato “disapprova” la scelta dell'ordine bolognese di radiare l'assessore alle politiche sanitarie dell'Emilia Romagna. “Gli ordini in questo modo rischiano di diventare dei tribunali dell'inquisizione in cui questioni ideologiche condizionano quelle deontologiche”.
"Disapproviamo la scelta dell'ordine dei medici di Bologna di radiare l'assessore alle politiche sanitarie dell'Emilia Romagna, Sergio Venturi". Queste le parole di Andrea Filippi, segretario nazionale della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn, e Vittorio Dalmastri della Fp Cgil Medici e Dirigenti Ssn dell'Emilia Romagna, circa la radiazione dell'assessore per scelte politico/gestionali "che nulla hanno a che vedere con l'esercizio della professione".
"È inaccettabile che un medico venga giudicato per questo. Se la facoltà di giudizio supera i confini professionali, entriamo in ambiti discrezionali che non sono più governabili. Gli ordini in questo modo rischiano di diventare dei tribunali dell'inquisizione in cui questioni ideologiche condizionano quelle deontologiche" sottolineano Filippi e Dalmastri. Inoltre, la Fp Cgil medici non condivide la posizione dell'ordine dei medici di Bologna di criticare le scelte della Regione, al contrario "abbiamo apprezzato lo sforzo di valorizzare tutte le professionalità per migliorare l'efficienza dei servizi. Il dibattito sull'integrazione delle professionalità in una visione multidisciplinare è molto complesso e non può e non deve essere condizionato da una logica corporativa che alza barricate che dividono gli operatori sanitari e allontanano la cittadinanza".
Concludono Filippi e Dalmastri: "Ci sentiamo offesi dall'iniziativa intrapresa dall'ordine di Bologna perché crediamo che una posizione così corporativa sia lesiva dell'immagine del medico impegnato quotidianamente a tutelare la salute dei cittadini e non a difendere la propria posizione sociale. Il problema delle competenze e delle responsabilità dei professionisti della salute non può essere liquidato con un atto miope e parziale che divide invece di unire".
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