quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Mercoledì 28 NOVEMBRE 2018
Punti nascita, audizione in commissione sanità. Graziano (Pd): “Massimo impegno per potenziare ospedali Polla, Sapri e Piedimonte”

Il Governo ha nelle settimane scorse respinto la domanda di deroga per i tre punti nascita, ma la Regione ha manifestato l’intenzione di riprovarci dopo alcuni aggiustamenti per porre rimedio alle criticità dal ministero. Il M5S attacca: “Se ci troviamo a dover fare miracoli per salvare i tre punti nascita è solo per effetto di una programmazione totalmente inesistente in tre anni e mezzo di governo regionale”.

Nella riscrittura in corso, secondo le indicazioni del ministero, del Piano ospedaliero regionale della Campania, i fari sono puntati sulla rete dei punti nascita. Si procede a tappe forzate per centrare l’obiettivo di incassare il via libera dei ministeri entro il 7 dicembre, ossia in tempo utile per avviare la macchina delle stabilizzazioni del personale precario.

“L'impegno della Regione Campania per i presidi ospedalieri di Polla, Sapri e Piedimonte Matese (sotto la soglia di 500-1000 parti annui prevista dal Dm 70 per i quali era stata chiesta la deroga) è totale - avverte il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale della Campania Stefano Graziano (Pd), a margine di un’audizione convocata dall’organismo consiliare sul tema - gli uffici stanno lavorando alla nuova versione del piano ospedaliero  e una eventuale chiusura di questi nidi penalizzerebbe troppo i residenti di quelle zone disagiate e rischierebbe di favorire anche la mobilità extraregionale, aggravando dunque i costi per il servizio sanitario regionale”.

Riguardo all’audizione di oggi, Graziano l’ha definita “interlocutoria. Proprio in queste ore gli uffici lavorano ad una nuova versione del Piano ospedaliero in vista del confronto con il ministero. Infatti, mi sono impegnato a convocare nuovamente la commissione su questa problematica dopo il 5 dicembre. E' emersa comunque un'esigenza unanime, bisogna continuare a supportare le aree interne che devono avere la stessa dignità delle aree urbane e non solo in sanità”, conclude Graziano.

Di tutt’altro tenore i pareri dei consiglieri regionali Valeria Ciarambino e Michele Cammarano del Movimento 5 Stelle  “In Commissione ridicolo show della maggioranza con citazioni di Gattuso e attacchi al Governo” dicono all’unisono.  “La seduta della Commissione regionale Sanità, convocata per individuare una soluzione per debellare la chiusura dei punti nascita di Polla, Sapri e Piedimonte Matese, si è trasformata nell’ennesimo show per la maggioranza di fronte agli occhi allibiti di sindaci, medici e rappresentanti sindacali che, come noi, avevano come unico obiettivo l’interesse dei cittadini”.

“Di fronte alle proposte e alle soluzioni rappresentate da amministratori e addetti ai lavori - attaccano i 5 Stelle - abbiamo ascoltato citazioni di Gattuso e gratuiti attacchi al nostro Governo tesi a mascherare l’unica verità possibile. Ovvero, che se ci troviamo a dover fare miracoli per salvare i tre punti nascita è solo per effetto di una programmazione totalmente inesistente in tre anni e mezzo di governo regionale. In una Regione nella quale su 56 punti nascita appena 6 rispondono agli standard di legge e dove non si è fatto nulla per implementare la rete dell’emergenza materno-infantile. Presidente e maggioranza si mettono a fare il gioco delle tre carte. Scaricando responsabilità sul Governo, laddove la valutazione spetta invece a un organismo tecnico che si limita a verificare la coerenza della richiesta rispetto agli standard di legge”.

“Abbiamo ricevuto dal Ministero la garanzia che se la nuova richiesta dovesse essere conforme ai requisiti previsti dalla legge, non ci sarà alcuna preclusione a poterla accogliere. Se De Luca ha davvero a cuore la permanenza dei punti nascita – concludono Ciarambino e Cammarano - auspichiamo a questo punto che faccia una programmazione che contenga requisiti organizzativi, strumentali e di garanzia per la sicurezza di donne e dei bambini, mettendo il ministero nelle condizioni di poterla approvare. In caso contrario, non solo la responsabilità sarà soltanto sua, ma darà credito ai sospetti che dietro la volontà di presentare una richiesta farlocca, ci sia una precisa strategia tesa a chiudere i tre punti nascita magari per favorire le cliniche private”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA