quotidianosanità.it

stampa | chiudi


Giovedì 22 NOVEMBRE 2018
Noi scioperiamo… e i politici litigano tra loro



Gentile Direttore,
in quanto medico dipendente di lungo corso del SSN, pensavo di averne viste e sentite così tante da aver perso la capacità di indignarmi, ma non è così. Nel grottesco scenario nel quale ci troviamo a lavorare da alcuni anni a questa parte, ci mancava solo che i politici di turno, gli uni tanto quanto gli altri, approfittassero dello sciopero da noi indetto per il 23 novembre, per litigare sulle responsabilità degli uni e degli altri.
 
Siamo onestamente stufi di vivere e lavorare in una nazione in continua campagna elettorale.
La salute delle persone e il nostro lavoro non sono uno spot pubblicitario.
Ci sono in ballo carne, sangue e dignità di cinquanta milioni di italiani. E di molte migliaia di professionisti.
 
Vogliamo che il SSN continui a vivere, ma la sua sostenibilità non può essere affidata esclusivamente al buon cuore dei professionisti della sanità o al portafoglio degli italiani ai quali viene chiesto il pagamento di ticket e superticket o il ricorso a prestazioni private.
 
Al presidente Sileri garantiamo che nessuno di noi immagina che lui o altri abbiano la bacchetta magica.
Ma le parole hanno un peso. Esiste un lessico della politica che deve essere rispettoso se non dell’intelligenza della dignità di noi professionisti.
 
Che da dieci anni a questa parte nessun governo abbia avuto interesse ad occuparsi in modo costruttivo del SSN è evidente a noi tutti. Ed è per questo che non ci resta altra alternativa allo sciopero.
Ma le scelte politiche di ogni governo sono in capo ad ognuno.
 
Il governo definito giallo verde ha scelto di non destinare nulla se non briciole a noi.
Così come i tre quattro governi che li hanno preceduti.
Quindi che non si faccia a scaricabarile sulla nostra pelle e ribadisco sulla pelle degli italiani.
Senza professionisti della sanità non ci può essere salute.
 
Ringraziamo il Presidente Anelli per aver detto l’unica cosa sensata: che il Governo ci convochi. Ma occorre un’aggiunta: che ci convochi utilmente. Basta menare il can per l’aia. Le nostre richieste sono note e per nulla esose.
 
Se questo governo non è responsabile della carenza di specialisti (ribadisco non medici, quelli purtroppo ce ne sono a iosa), è responsabile di apporre o meno la sua firma su un contratto che attendiamo da anni e che ridarebbe un po’ di ristoro a tutti.
 
Ester Pasetti
Segretario ANAAO-Assomed Emilia Romagna

© RIPRODUZIONE RISERVATA