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Mercoledì 07 NOVEMBRE 2018
Psicologi in farmacia. Anpif e Federfarma Veneto siglano accordo per promuovere la salute

Un laboratorio che si propone non solo di offrire la presenza di uno psicologo al quale rivolgersi facilmente tramite il farmacista, ma anche di diffondere salute tramite iniziative ed incontri specifici psicoeducativi su temi come lo stress, anche con l'ausilio del biofeedback per la valutazione dello stato di stress e la riabilitazione cardiorespiratoria. Focus anche su menopausa ed alimentazione, e screening di neuropsicologia per l’invecchiamento over 50, con colloquio e test

Un accordo innovativo che, grazie anche ad altre esperienze dispiegate in tutto il territorio nazionale, l’associazione Anpif (Associazione nazionale psicologi in farmacia) ha appena concluso con Federfarma Veneto. Trattasi delle linee guida per il servizio dello psicologo in farmacia, attraverso le quali viene regolarizzata la presenza del professionista psicologo in farmacia, non solo nel rispetto della legge in caso di controlli, ma anche per una chiarezza dell’accordo tra le parti, ovvero tra il titolare farmacista o società titolare della farmacia. Un servizio che rispetto agli esistenti non si limita a parlare soltanto di malessere, ma mira ad affiancare da un lato il farmacista nel suo nuovo ruolo di educatore sanitario ed essere allo stesso tempo presenti sul territorio con progetti di valorizzazione della salute lavorando sull’empowerment delle persone, quindi per migliorare gli stili di vita, come richiesto dall’OMS “la Salute per tutti nel XXI° secolo” la così definita politica Health21, diventando così “sentinella che intercetta anche il disagio”.

Il Presidente di Federfarma Veneto, Alberto Fontanesi, commenta con soddisfazione la firma dell’intesa: “Con questo accordo i cittadini potranno trovare nelle farmacie uno psicologo pronto ad aiutarli e supportarli. Si tratta di un ulteriore servizio che offriamo ai cittadini ed alle comunità. È la conferma che sempre più stiamo andando verso quella farmacia dei servizi che è un nostro obiettivo. Sono certo che questa collaborazione – specifica sempre Fontanesi – darà risultati importanti e offriremo un primo presidio per gli utenti delle farmacie che hanno bisogno di un primo supporto o necessitano di una consulenza psicologica. È un servizio che può aiutare ad intervenire tempestivamente su casi che rischierebbero di aggravarsi e preventivamente per evitare cronicizzazioni.  Il Veneto si conferma laboratorio e allo stesso tempo con i servizi offerti possiamo far risparmiare il sistema sanitario regionale”.

Il laboratorio di psicologia della salute all’interno della farmacia si propone di offrire alle persone sia la presenza di uno psicologo al quale rivolgersi facilmente tramite il farmacista, sia la divulgazione della cultura della salute tramite incontri a tema.

“Il servizio mira ad offrire – spiega la Presidente Anpif dott.ssa Fiorella Palombo Ferretti - un supporto di pronto intervento all’interno delle farmacie, l’organizzazione ad incontri specifici psicoeducativi, che affronta temi come lo stress, anche con l'ausilio del biofeedback che consente la valutazione dello stato di stress e la riabilitazione cardiorespiratoria, la menopausa, la prevenzione dell’invecchiamento e diagnosi precoce e differenziale, l’obesità e l'alimentazione consapevole per ogni fascia di età, il benessere a tutte le età, e, argomento molto sentito, la felicità! Inoltre organizziamo screening di neuropsicologia per l’invecchiamento over 50, con colloquio e test. Il nostro lavoro in farmacia prevede la collaborazione del farmacista in sede di incontri psicoeducativi in gruppo e per la proposta del servizio prevediamo momenti formativi specifici con il personale della farmacia, inoltre lo psicologo sarà presente fisicamente in farmacia 2-3 volte al mese”.  

Quest’iniziativa che coinvolge Farmacisti e Psicologi ha molteplici finalità: educare il paziente ad una maggiore consapevolezza del proprio benessere, sapere dire di no a ciò che fa male al nostro organismo, dare valore al farmaco, e soprattutto, lavorare su quella “epidemia invisibile”, definita così dall’OMS, riferite ai malati cronici con certe patologie, come ad esempio: cardiache, respiratorie, tumorali, disturbi mentali, diabete, che comportano un lento e progressivo declino delle normali funzioni fisiologiche.
 
Endrius Salvalaggio

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