quotidianosanità.it
stampa | chiudi
Martedì 06 NOVEMBRE 2018
Rieti: “Come star meglio con un trucco”. Laboratorio itinerante di make-up per le donne affette da patologia oncologica
L'iniziativa, che ha preso il via dall'Ospedale de' Lellis di Rieti, rappresenta un intervento pratico e di supporto che aiutando a migliorare l’aspetto fisico delle donne, contribuisce a migliorarne la qualità di vita, favorendo una miglior adesione alle cure ed offrendo un ulteriore stimolo nella lotta quotidiana contro la malattia. LA LOCANDINA
Ieri, presso il reparto di Oncologia medica dell’Ospedale de’ Lellis di Rieti, è partita l’iniziativa “Come star meglio con un trucco”, realizzata con l’ausilio della Walce Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe) che prevede, in occasione del mese mondiale di sensibilizzazione nei confronti del Tumore del Polmone, un programma di laboratori itineranti di make-up indirizzato alle donne affette da patologia oncologica per aiutarle ad affrontare meglio le terapie. Ne dà notizia un comunicato della Asl di Rieti.
"L’iniziativa, voluta dal direttore dell’Unità di Oncologia medica dell’Ospedale de’ Lellis Anna Ceribelli e sostenuta dalla Direzione Aziendale della Asl di Rieti, che da sempre opera per il raggiungimento dell’obiettivo sull’umanizzazione delle cure, rappresenta un intervento pratico e di supporto che aiutando a migliorare l’aspetto fisico delle donne, contribuisce a migliorarne la qualità di vita, favorendo una miglior adesione alle cure ed offrendo un ulteriore stimolo nella lotta quotidiana contro la malattia. Si tratta di un’esperienza importante che offre alle donne la possibilità di riappropriarsi della propria femminilità e di riconquistare, in un momento di fragilità ed insicurezza, autostima, benessere e fiducia in sé e nel proprio corpo.
L’iniziativa tiene in considerazione sia la tipologia di trattamento cui le pazienti sono sottoposte, sia le caratteristiche delle pazienti, quali ad esempio l’età e la percezione dei problemi legati all’aspetto fisico. Durante l’iniziativa saranno presenti alcuni degli operatori sanitari che lavorano in ambito oncoematologico (medici, infermieri, operatori socio sanitari, psicologi), allo scopo di offrire alle pazienti un supporto multidisciplinare, visti i risvolti sulla qualità di vita e sul benessere psicologico che un’immagine di sé compromessa dalla patologia oncologica può determinare".
© RIPRODUZIONE RISERVATA