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Mercoledì 31 OTTOBRE 2018
Ostetricia e ginecologia. Guana (Syrio): “Ostetriche sempre più competenti, il ministro Grillo incontri la Fnopo”
Questo l’invito lanciato dalla Società italiana di scienze ostetrico ginecologico neonatali: “Sarebbe un’importante occasione per l’analisi e la considerazione dell’importante ruolo della professione ostetrica nei percorsi assistenziali dell’area materno infantile per la presa in carico, il sostegno e la gestione delle cure materne e neonatali”
“Auspichiamo che il ministro della Salute, Giulia Grillo, possa ricevere la Federazione nazionale degli ordini della professione di ostetrica (Fnopo). Questo incontro rappresenta un’importante occasione per l’analisi e la considerazione dell’importante ruolo della professione ostetrica nei percorsi assistenziali dell’area materno infantile per la presa in carico, il sostegno e la gestione delle cure materne e neonatali”.
È quanto ha dichiarato la Società italiana di scienze ostetrico ginecologico neonatali (Syrio) dopo l’invito lanciato nei giorni scorsi dalla Fnopo.
“All’interno di un sistema salute nel quale i criteri dell’efficienza, dell’efficacia e della sicurezza delle cure diventano sempre più imprescindibili, la fruibilità di professionisti in grado di assicurare per competenza e responsabilità specifica la qualità dell’assistenza in termini di best practis e di soddisfazione dell’utenza, diventa altrettanto irrinunciabile – ha affermato in una nota Miriam Guana presidente della Syro e professore associato di Scienze ostetrico-ginecologiche e neonatali presso l’Università degli Studi di Brescia– l’opportunità per il Ministro di conoscere attraverso la rappresentanza dell’ordine, le competenze distintive delle 22mila ostetriche italiane che ogni giorno lavorano a fianco delle donne e dei loro bambini in ospedale e sul territorio, acquista soprattutto in questo momento di sua duplice veste di futura madre, una maggiore valenza. La professione ostetrica si articola sulla base di un proprio sapere scientifico riconosciuto dal mondo accademico internazionale come Midwifery e inquadrato nella declaratoria del Miur come scienze ostetrico-ginecologico-neonatali.
La professione ostetrica per competenza, responsabilità ed ambiti disciplinari si occupa della tutela e della promozione della salute riproduttiva della donna nell’arco del suo ciclo vitale e nell’ambito della salute materno infantile nelle situazioni di basso rischio ostetrico si prende carico con autonomia della valutazione e del monitoraggio dello stato di salute della gestante, del feto della puerpera, come peraltro previsto anche nelle “Linee di indirizzo per la definizione e l'organizzazione dell'assistenza in autonomia da parte delle ostetriche alle gravidanze a basso rischio ostetrico (BRO)”.
“Attraverso la letteratura scientifica più accreditata – prosegue Guana – è riscontrabile Il ruolo fondamentale della professione ostetrica nel garantire nel percorso nascita cure di qualità (appropriate, efficaci, eque, ecc ) in rispondenza alle più autorevoli linee guida internazionali nell’ambito della gestione della gravidanza, del parto e del puerperio. Il letteratura è riportato anche il ruolo fondamentale della professione ostetrica nella promozione del benessere della persona e degli stili di vita sani, nella tutela della fisiologia dei processi riproduttivi, nel fornire sostegno, supporto e la continuità delle cure, nel favorire l’empowerment della donne e la tutela dei diritti delle madri e dei loro bambini. La professione ostetrica quale caregivers in molti contesti lavora in collaborazione con altri professionisti del settore socio-sanitario”.
Da una recente indagine nazionale (Scarpini, Guana – Unibs 2018) condotta su un campione di 443 professionisti abilitati alla professione ostetrica emerge la determinazione del gruppo professionale ad acquisire competenze avanzate (note come advanced midwifery practice - AMP) in ambito clinico, manageriale, nella ricerca e nella formazione .
Rispetto ai corsi Ecm il 98,2% le ostetriche risultano orientate prevalentemente verso l’offerta formativa in ambito clinico. Di questi il 98,8% di area ostetrica, il 53% di area ginecologica ed il 53,7 % area neonatale. Il 34% risulta avere frequentato uno o più Master di I livello. Il Master maggiormente conseguito è quello in Coordinamento (61%) a seguire il Master in Scienze Legali e Forensi (10%). Il 22,2% ha frequentato la Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche, il 2,2% un Master di 2° livello e lo 0,90% il Dottorato di ricerca.
Una quantità di prove mostrano l’importanza che le competenze avanzate delle ostetriche giocano nelle realtà sanitarie. Ad esempio l’assistenza a gestione ostetrica nel parto non aumenta il numero di complicanze perinatali, ovvero, non sono superiori a quelle del parto espletato dal personale medico per popolazioni comparabili (American College of Nurse Midwives, 2012; Walker et al., 2014 ). Inoltre si traduce in costi inferiori dovuti a meno interventi inutili, invasivi e costosi ed è associato a tassi più bassi di parto cesareo, minor uso di anestesia epidurale, riduzione significativa nell'incidenza di lacerazione perineali di terzo e quarto grado e più alti tassi di allattamento al seno ( Spatz, 1996; Gabay e Wolfe, 1997; Kendrick, 1997; Newhouse et al., 2011; Dole e Nypaver, 2012 ; Walker et al., 2014 ).
“Le ostetriche con competenze avanzate sono descritti come leader nelle linee guida, negli audit, nello sviluppo di politiche e formazione del personale – prosegue – sono anche considerate in grado di lanciare nuove iniziative nell'assistenza, migliorare la continuità e capaci di creare un maggior approccio olistico di cura rispetto alla quella fornita da personale medico (Begley et al., 2014 ). In conclusione oggi le donne, i loro bambini, le famiglie, il ministero della Salute, la dirigenza del sistema sanitario, possono contare su ostetriche sempre più competenti ed in grado di incidere significativamente in particolare nel percorso nascita sulla costruzione di modelli di cura efficaci ed appropriati agli effettivi livelli di necessità per la sicurezza e la soddisfazione delle mamme, dei bambini e dell’intera collettività”.
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